Lo insulta: «Sei gay». E gli spacca la testa

  

MONTEBELLUNA. Grave episodio di bullismo in una scuola media del Montebellunese. Un ragazzino di 12 anni è finito all’ospedale con una contusione cerebrale dopo essere stato brutalmente aggredito durante la ricreazione da un compagno di scuola che da tempo lo prendeva in giro dandogli del gay. Il fatto è accaduto lo scorso 28 aprile; la vittima, che chiameremo Andrea per non consentirne l’identificazione, è rimasto ricoverato fino al 3 maggio e non ha ancora ripreso la scuola. Il compagno violento è stato sospeso per tre giorni.

Il fatto che rievoca per certi aspetti quello di Torino, dove uno studente si è suicidato dopo le continue prese in giro da parte dei compagni che gli dicevano di essere un gay, è accaduto in una scuola media di un centro del Montebellunse. Andrea frequenta la seconda classe, così come Massimo (anche questo è un nome di fantasia), ma in sezioni differenti. Il primo è un ragazzino dal viso dolce, i modi delicati, il carattere timido; il secondo, invece, è un ragazzone estroverso e un po’ spaccone che, da qualche tempo, ha puntato il suo compagno facendone oggetto di frequenti scherzi e di pesanti canzonature.

Quando i due si incrociano, all’entrata e all’uscita da scuola oppure durante la ricreazione, lo scenario si ripete: Massimo sbeffeggia Andrea, gli dice che è «gay», gli canta canzoncine irriverenti. Il ragazzino ne soffre, ma cerca di ignorare il compagno, sperando che prima o poi si stanchi. La situazione si fa però di giorno in giorno sempre più pesante: non solo le prese in giro non cessano, ma le aggressioni verbali e fisiche si moltiplicano. Per Andrea è un inferno quotidiano: si sente messo al bando e deriso, comincia a isolarsi e andare a scuola, per lui che l’amava, diventa un incubo.

Tutto precipita il 28 aprile, orario di ricreazione. Massimo vede Andrea e scatta la solita provocazione: per il ragazzone si tratta probabilmente di un gioco e non si rende conto degli effetti molto pesanti che esso può avere. Ma questa volta la vittima, esasperata, decide di reagire. E lo fa dando un calcio al compagno e dicendogli, disperato, di smetterla. La reazione è immediata: Massimo, stando alla ricostruzione di alcuni testimoni, lo solleva da terra e, facendogli fare un volo, lo scaraventarlo giù. La caduta è molto brutta: il ragazzino batte la testa violentemente e rimane steso a terra, seppur cosciente. I compagni danno immediatamente l’allarme, gli insegnanti accorrono e vengono avvertiti i soccorsi. Sul posto arriva l’ambulanza che porta Andrea al pronto soccorso dell’ospedale di Montebelluna.

Il ragazzino viene sottoposto a tutti gli esami clinici, i medici riscontrano una contusione cerebrale e un trauma cranico accidentale; fortunatamente non ci sono deficit neurologici, ma il caso appare molto delicato. Anche perché Andrea manifesta due episodi di vomito: un elemento che preoccupa fortemente i medici i quali decidono il ricovero. I genitori trascorrono tutto il tempo accanto al loro ragazzino aiutandolo confortandolo e aiutandolo nella guarigione.

Andrea viene dimesso il 3 maggio: i medici parlano di una tumefazione parietale (avrebbe anche rischiato un’emorragia al cervello) e prescrivono un ulteriore periodo di riposo a casa. E, infatti, a tutt’oggi, il ragazzino non ha ancora ripreso le lezioni. A casa per qualche giorno è rimasto anche Massimo in quanto il preside ha deciso una breve sospensione come punizione nei suoi confronti. Lo studente era già stato richiamato altre volte dalla presidenza proprio per la sua irruenza e vivacità nel comportamento.

Intanto i genitori hanno chiesto al preside maggiore sicurezza per i loro figli e il potenziamento della vigilanza durante l’orario della ricreazione.


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