Dedicato agli operatori socio-sanitari

  

Era lo scorso ottobre quando 'Editore Esselibri Simone di Napoli pubblicava la 2° edizione de “'Operatore socio-sanitario (O.S.S.)”, un manuale di formazione dedicato a futuro personale medico e sociale.

Alle pagine 134-135, la sorpresa: un bel paragrafo intitolato "Devianza" in cui si elencano una serie di possibili forme di comportamenti "caratterizzati da trasgressione aperta alle norme": "la tossicodipendenza, l’omosessualità, la prostituzione, l’alcoolismo e la criminalità." Qualche riga più sotto appare anche una sommaria descrizione del'orientamento omosessuale.

Grazie alla segnalazione di un nostro lettore e al lavoro di contatto di Arcigay Napoli, il nostro responsabile Salute Raffaele Lelleri scive una lettera al'Editore.


Gentilissimi e gentilissime,
In questi mesi abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte di nostri soci e socie, sia allievi che docenti di corsi O.S.S. in varie parti d’Italia, insoddisfatti per il modo in cui è stata trattata la tematica dell’omosessualità all’interno della Vostra pubblicazione.

D’accordo con loro, desideriamo porre alcune note critiche all’approccio adottato, che troviamo datato e non scientifico.

Siamo consapevoli che il poco spazio a disposizione, nel testo, implica obbligatoriamente una certa semplificazione della trattazione, che non può quindi essere esaustiva. Ciononostante, a nostro parere rimane però prioritaria, soprattutto alla luce del carattere professionale-divulgativo del volume e specie su questioni socialmente ‘dibattute’ quali l’orientamento sessuale, una particolare attenzione alle modalità di impostazione del discorso, al fine di non veicolare o persino legittimare di fatto stereotipi opposti ai principi del rispetto dell’unicità e dell’auto-determinazione dell’utente — anche di quello omo-bisessuale — che sono a fondamento della deontologia delle professionalità di aiuto compresa quella dell’O.S.S..

a) Controverso è innanzitutto l’accostamento dell’omosessualità ad altri comportamenti definiti “devianti” quali la tossicodipendenza, la prostituzione, l’alcoolismo e la criminalità.

Se il richiamo è, in astratto, alla teoria della devianza, al cui interno l’omosessualità assume effettivamente la forma di trasgressione alle norme, facciamo presente che nella comunità scientifica dei sociologi è assodato che “devianti” non sono solo le azioni di “ribellione”, ma anche, ad esempio, quelle cosiddette di “rinuncia” o di “ritualismo” (v. Robert Merton). Tra le molte devianze possibili, nel testo vengono invece selezionati, a guisa di esempio, solo i comportamenti percepiti come ‘patologici’.
Il rischio è che, di conseguenza, l’omosessualità venga così ad essere di fatto considerata il
‘problematico’ da spiegare, controllare, minimizzare… e magari curare.
Diamo atto che, più in là, viene precisato come “Tra le varie forme di devianza, l’omosessualità è forse quella che maggiormente risente della relatività delle norme sociali, in quanto in alcune società è pienamente tollerata, mentre in altre è severamente punita”. Il richiamo è opportuno ma non sufficiente, a nostro parere, visto il pregiudizio che connota trasversalmente tutto il paragrafo.

b) Non condivisibile è poi l’accezione solamente negativa che viene offerta del vissuto omosessuale.

Non neghiamo che alcuni omosessuali “sviluppano varie forme nevrotiche”. Appunto perché ne siamo, al contrario, consapevoli, la nostra associazione è fortemente impegnata in fatto di promozione del benessere e della salute delle persone gay, lesbiche e bisessuali. Critichiamo però la stima di tale fenomeno (“molti omosessuali”) e, soprattutto, il silenzio sulla parte importante di cittadini e cittadine omo-bisessuali che hanno una vita positiva e soddisfacente, nonostante l’omofobia, “il rifiuto sociale” da Voi giustamente citato ed una serie di limitazioni giuridiche che come Arcigay consideriamo assolutamente discriminatorie.

Per comprendere appieno la questione, spicca l’assenza, in questa sede, di un riferimento chiarificatore essenziale: il 17 maggio 1990, seguendo di qualche anno l’analoga decisione dell’American Psychiatric Association, l’Assemblea generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti cancellato definitivamente l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali e nel gennaio 1993 ha scritto che essa è “una variante naturale del comportamento umano”.

Certi della Vostra sensibilità rispetto a questi temi, e confidando in una Vostra risposta positiva in vista di una revisione del testo per l’eventuale III Ed. della pubblicazione, porgiamo

Distinti Saluti,
Raffaele dott. Lelleri


Con nostra grande soddisfazione, passano solo pochi giorni per avere una risposta, gentile e costruttiva, da parte del caporedattore di Esselibri: un esempio di buona pratica nel relazionarsi con u'associazione che può dare il suo contributo nel costruire contenuti adatti alla formazione.


Gentile dott. Lelleri,
con la presente prendiamo atto della sua segnalazione relativamente al volume in oggetto e concordiamo pienamente con sue giuste osservazioni. Ci impegniamo fin 'ora a provvedere, nella prossima edizione del volume, ad una totale riformulazione del paragrafo da lei indicato con 'eliminazione di qualsiasi riferimento al'omosessualità come comportamento deviante.
Poiché 'ambigua e fuorviante formulazione del testo ci è stata segnalata anche da altre fonti, abbiamo già provveduto a preparare u'errata corrige al volume che verrà allegata a tutte le copie spedite al nostro magazzino. Per quelle in giacenza presso il circuito delle librerie invieremo copia del'errata corrige (anche se non possiamo garantire 'effettivo inserimento nel volume).
Il testo del'errata corrige sostanzialmente elimina qualsiasi riferimento alle parti del volume da lei indicate. Si tratta di una soluzione momentanea, in attesa di poter procedere alla pubblicazione della III
edizione con le opportune modifiche.
Nel ribadire le nostre scuse per 'infelice formulazione del testo, colgo 'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Antonio Verrilli – Capo Redattore Esselibri-Simone


A pochi mesi di distanza, non solo registriamo che 'errata corrige è stata subito distribuita per tutte le copie, ma ci è stata appena inviata la 3° edizione del volume, da cui è stato eliminato ogni riferimento omofobico.

Perciò ci complimentiamo per 'onestà intellettuale del'Editore. Ammiriamo nelle persone di scienza la fondamentale qualità di riconoscere i propri errori e riconosciamo l’impegno profuso da Esselibri Simone ad eliminare dal testo ogni riferimento pregiudizievole e non-scientifico all’omosessualità quale comportamento deviante e solamente problematico.

Nella lettera di ringraziamento appena inviata alla redazione, Lelleri propone inoltre alla casa editrice di considerare l’eventualità di inserire nella 4° Edizione del volume un paragrafo specificamente dedicato ai temi dell’identità sessuale e dell’omosessualità. Una nuova possibilità per crescere insieme e fare buona formazione ai futuri operatori socio-sanitari.


  •