La “legge naturale” è come l’araba fenice

  

Vorrei utilizzare l’ironia per commentare l’ultima sortita di Benedetto XVI, in occasione del discorso pronunciato davanti ai partecipanti al’annuale Sessione plenaria della Commissione teologica internazionale, in materia di legge naturale. Voglio lanciare un appello pubblico a padre George perchè inviti il suo principale a non utilizzare il termine “legge naturale” perchè è una cosa che somiglia molto all’araba Fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. Perchè non esiste tale legge in nessuna biblioteca di diritto.

I tanto invocati principi contenuti nella legge naturale sono un refrain utilizzato troppo spesso da oltre Tevere per “suggerire” al Parlamento di non varare leggi a favore delle unioni civili, del testamento biologico, sulla fecondazione assistita e molto altro.

Vorremmo inoltre ricordare al Papa che in Italia esiste una maggioranza laica e secolarizzata. E questo lo si capisce andando per le strade, avere contatto con le persone o frequentare le chiese sempre più vuote. Ci sono un infinità di sondaggi che confermano queste mie affermazioni in maniera scientifica. ‘attuale Parlamento italiano è ben lungi da rappresentare questa maggioranza laica. Ma uno statista come Winston Churchill una volta disse: «La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora». Per questo, come è avvenuto per le grandi conquiste civili e di libertà, ‘azione dei movimenti riuscirà ad infrangere il muro di gomma del’attuale ceto politico, ottenendo finalmente quei diritti ancora negati, anche grazie al’azione nefasta delle gerarchie cattoliche.

Consiglio infine a Sua Santità, di guardare dentro il Vaticano e tra i suoi preti prima di lanciarsi in una solitaria crociata mondiale contro il relativismo etico. Come è noto infatti è molto praticato tra tanti cattolici e per fortuna, almeno nelle democrazie, è preferito "alla legge naturale e morale" che nella pratica significa dittatura teocratica.

Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay


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