"Ci mancava solamente la pubblicazione da parte del Vaticano di un dossier su "Identità e genere" a cura della agenzia di stampa Fides – esordisce Aurelio Mancuso presidente nazionale Arcigay che ironizza – Sarebbe stato più lecito se fosse rimasto un dossier riservato ad ‘uso interno’. Ma tornando seri. Si tratta come sempre di teorie fondamentaliste, avulse da qualsiasi sostanza scientifica, che intravedono come un pericolo la teoria del gender, che porterebbe a una confusione delle identità sessuali, della procreazione, della paternità e maternità.
"Si tratta delle solite teorie omofobe e religiose – sottolinea Daniele Del Pozzo – direttore del festival internazionale Gender Bender di Bologna organizzato dall'Arcigay Cassero – che collocano il sesso dalla parte della biologia e il genere dalla parte della cultura.
Il lavoro di storicizzazione del genere ha il merito di mettere radicalmente in discussione la credenza per cui tutto ciò che compone la materia corporea sotto forma di cromosomi, ormoni, genitali determinerebbe in modo causale l’aspetto, il comportamento il carattere la psiche di uomini, donne collocandoli, in due versanti opposti, complementari e irriducibili.
"Non si può parlare di gender – prosegue Del Pozzo – senza tenere in considerazione il portato dell’etnicità e della sessualità e senza mettere in discussione il sessismo, il razzismo e l’omofobia cui i modelli e i ruoli di genere sono intrinsecamente legati. La critica alla eterosessualità come sessualità normativa che regge il sistema dei generi e che da questo si alimenta (un uomo è tale perché attratto sessualmente da una donna e viceversa) perché scardina il presupposto per il quale l’attrazione sessuale tra maschi e femmine sia una legge di natura e che l’omosessualità, di conseguenza, ne sia una devianza".