Siamo stupiti da questo bailamme sulla stampa che ha investito involontariamente il sindaco di Genova Marta Vincenzi. Alcuni consiglieri comunali del Pd, come la consigliera Biggi, avrebbero fatto bene a leggere i programmi elettorali delle coalizioni nelle quali sono stati candidati o a manifestare le loro perplessità al momento più opportuno e non fuori tempo massimo come è stato fatto in questi giorni.
Durante la campagna elettorale nella laica Genova, città italiana col più alto numero di divorzi e si presume pertanto di famiglie ricomposte, i candidati a sindaco di centro destra e centro sinistra (Musso e Vincenzi) avevano promesso esplicitamente che si sarebbero impegnati perché il Comune si dotasse di un registro delle unioni civili, pur nel rispetto delle competenze del Consiglio Comunale. Istituirlo sarebbe mantenere gli impegni presi con gli elettori e riconoscere politicamente le nuove famiglie.
Ci aspettiamo perciò che le promesse dei politici genovesi vengano onorate e che il Consiglio Comunale voti presto la delibera sulle unioni civili. Sappiamo che i detrattori dei registri nei comuni sostengono che dove essi, dove sono stati istituiti, rimangono poi vuoti. Ma sono atti simbolici di straordinaria importanza. Come atto simbolico potrebbe essere che lo stesso presidente Burlando sia il primo ad impegnarsi ad iscriversi.
Riccardo Gottardi
Segretario nazionale Arcigay
Francesco Serreli
Presidente Arcigay Genova