Iran, il Governo italiano difenda il diritto alla vita

  

La prossima visita del presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ahmadinejad, atteso a Roma per la Conferenza della Fao dedicata alla "Sicurezza Alimentare" tra il 3 e il 5 di giugno, è la migliore occasione per rilanciare il nostro allarme sulla situazione dei diritti umani in Iran che è diventata sempre più insostenibile a seguito di una articolata campagna repressiva che ha visto il regime colpire sia le abitudini di vita sia le possibili voci di opposizione di quel paese.

Come associazione nazionale al servizio delle persone gay, lesbiche e trans reputiamo fondamentale batterci con forza per la salvaguardia dei diritti fondamentali di tutti, impegnandoci nel contempo a combattere ogni forma di violenza.

E’ indubbio, come sostengono diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, che le istituzioni nazionali e locali iraniane abbiano, in questi anni, condannato a morte, senza alcuna prova né con un giusto processo, diverse persone con la semplice accusa di immoralità. Molti di questi condannati erano minorenni, dissidenti o giovani omosessuali perseguiti in quanto tali.

Crediamo fondamentale riaffermare la salvaguardia di un bene che deve essere sempre e comunque tutelato: la vita umana. Sosteniamo con altrettanta forza il diritto di ciascun imputato ad un processo giusto e il diritto alla vita di tutti.

Sappiamo bene che l’Italia, sia per ragioni commerciali sia per il suo ruolo di membro della Comitato per diritti umani dell’Onu assunto il 20 Giugno 2007, sarebbe una voce ascoltata in Iran. Per queste ragioni, e per riaffermare la ferma e fattiva promozione del diritto alla vita, che ha fatto dell’Italia uno dei principali attori della battaglia per la moratoria universale contro la pena di morte, chiediamo che il Governo, sia con azioni diplomatiche dirette, sia con iniziative coordinate in sede europea, faccia il possibile per scongiurare il perpetuarsi di questa situazione di oltraggio alla vita umana e alla civiltà, richiami l’Iran al rispetto dei trattati internazionali e sostenga i movimenti per i diritti civili presenti in quel paese.

Aurelio Mancuso
Presidente Nazionale Arcigay

Luca Trentini
Responsabile Diritti umani e Lotta alla violenza Arcigay

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DAL SINDACO MORATTI UN GESTO PER I DIRITTI UMANI IN IRAN

Da alcuni anni segnaliamo le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime iraniano ai danni di donne, oppositori politici, minoranze e omosessuali, sottoposti a torture e carcerazioni, condannati a morte e impiccati.

Il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ahmadinejad, compirà una visita ufficiale a Roma tra il 3 e il 5 di giugno per la Conferenza della Fao dedicata alla “Sicurezza Alimentare”.

Visto che le autorità iraniane si sono fin qui rivelate sorde ad ogni appello da parte della comunità internazionale è necessario intervenire per obbligarli almeno a riflettere sulla gravità delle loro azioni.

In questo contesto Emanuele Ottolenghi, sul quotidiano il Riformista, ha proposto di ribattezzare la via di Roma che ospita l’ambasciata iraniana con il nome di Nikou-Nesbati, condannato da una corte di Teheran a cinque mesi di prigione e dieci frustate per aver messo in pericolo la sicurezza nazionale, specificamente per aver criticato un recente discorso di Ahmadinejad all’università. Così fece il presidente americano Ronald Reagan negli anni ottanta, allorché cambiò un mezzo isolato della sedicesima strada di Washington in "Sakharov Plaza" proprio dove si trovava l’ambasciata dell’Urss.

Ci permettiamo pertanto di reinterpretare questa iniziativa chiedendo al sindaco di Milano Letizia Moratti di ribattezzare la piazza che ospita il Consolato generale della Repubblica islamica dell’Iran in piazza Ayaz e Mahmoud, in memoria di Ayaz Marhoni e Mahmoud Asgari (18 e 16 anni), condannati per sodomia e impiccati nella piazza Edalat (della Giustizia) di Mashad, città santa sciita nel nord-est dell’Iran il 14 luglio del 2005, dopo 14 mesi di prigione e 228 frustate.

Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay

Paolo Ferigo
Presidente CIG Arcigay Milano
Responsabile Esteri Arcigay

Luca Trentini
Responsabile Diritti umani e Lotta alla violenza Arcigay


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