Rimini come la Polonia

  

Il Comitato provinciale Arcigay di Rimini considera negativamente e con forte preoccupazione la bocciatura da parte della Provincia dell’ordine del giorno a sostegno del Bologna Pride del 28 giugno.

Tra tutti i paesi europei solo la Polonia era arrivata al punto di osteggiare il pride. Contro questa posizione illiberale il Parlamento europeo ha approvato il 26 aprile 2007 una dura Risoluzione dove riconosce che diverse manifestazioni per l’uguaglianza e marce dell’orgoglio omosessuale sono pianificate in tutta Europa e nel mondo e che i loro partecipanti e organizzatori rischiano di essere vittime di attacchi fisici violenti. Ribadisce inoltre il diritto fondamentale alla libertà di espressione e di riunione. La stessa posizione che il consiglio provinciale della progredita Rimini non si è sentito di condividere.

Solo pochi giorni fa a Roma il giornalista di una radio gay è stato fisicamente aggredito sotto la propria abitazione e minacciato apertamente per il suo impegno, e a Palermo un padre ha accoltellato il figlio 18enne perché non poteva accettarne l’omosessualità. I casi di bullismo omofobo sono innumerevoli e quotidiani. In soli due anni sono stati 50 gli atti gravi di violenza denunciati, e si contano ormai 14 omicidi di persone omosessuali. Questo solo per limitarci ai casi noti, ma moltissimi altri non emergono perché milioni di gay e lesbiche sono costretti di fatto alla clandestinità sociale, in assenza di quelle leggi di tutela dell’espressione e protezione dell’incolumità ormai in vigore in tutta Europa. Il fenomeno dell’omofobia sta registrando una violenta recrudescenza, nel più candido rifiuto dell’evidenza ostentato dal Governo di centro-destra, che anzi getta benzina sul fuoco rilasciando dichiarazioni xenofobe e discriminatorie.

In questo clima di caccia al “diverso” c’è un bisogno urgentissimo di una legge che difenda le persone omosessuali, bisessuali e trans dalle violenze fisiche e morali che quotidianamente subiscono, e che promuova e tuteli la pace sociale e l’inclusione.  

Confidiamo nel fatto che la Provincia di Rimini, recentemente dichiaratasi Provincia della Pace, riconsideri l’adesione a una manifestazione che ha un forte significato sociale di rivendicazione di principi di parità, dignità e libertà e che ogni anno porta avanti istanze che non sono unicamente proprie del movimento glbt, ma più in generale per una società libera, equa e accogliente.

Alessandro Tosarelli
Presidente Comitato provinciale Arcigay di Rimini
“Alan M. Turing”


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