Famiglia cristiana potrà anche essere un settimanale cattolico, ma certamente è poco cristiano definire una manifestazione politica, come i Gay Pride, una pagliacciata.
I Pride sono una sorta di trasposizione gioiosa di tutta la nostra rabbia che per troppi secoli di insulti ed infamie siamo stati costretti a subire ogni giorno senza avere la stessa potenza di fuoco mediatica che hanno i ripetitori di Radio Maria.
Noi non abbiamo mai definito tragicamente assurde le processioni dove migliaia di giovani a torso nudo si fustigano, o non abbiamo mai fatto commenti sulle ampie, anacronistiche vesti curiali strapuntate di pizzi e merletti.
Ognuno è libero di esprimersi come gli aggrada, ciò che è insostenibile che un’istituzione come quella cattolica dia patenti di moralità e di buon gusto, mentre dovrebbe trovare la forza del pudico silenzio, ed espiare per tanto tempo i grandi peccati di cui è costellata la sua storia.
Aurelio Mancuso
presidente nazionale Arcigay