Il movimento lgbt italiano opera da quasi quarant’anni e solo il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e due Presidenti della Camera hanno voluto incontrarci
Il gesto del Presidente della Camera di voler ricevere oggi gli atleti medagliati che hanno partecipato agli EuroGayGames di Barcellona, è positivo e rende merito a Gianfranco Fini, che così interpreta correttamente il suo importante ruolo istituzionale.
Come leader di partito, più volte Fini è scivolato in commenti gravemente omofobi: speriamo, quindi, che da oggi abbia cambiato opinione, adoperandosi concretamente affinché il Parlamento discuta al più presto una legge contro l’omofobia e un provvedimento che riconosca i diritti e i doveri delle coppie omosessuali.
I gay e le lesbiche italiane sono sportivi, medici, avvocate, poliziotti, insegnanti, operaie, vigilesse, e così via. Sarà una splendida giornata quando le più alte cariche dello Stato, ad iniziare dal Presidente della Repubblica, riterranno opportuno ascoltare le associazioni nazionali lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), per conoscere quali sono i problemi quotidiani che una fetta rilevante della popolazione italiana deve tutti i giorni affrontare, senza alcuna tutela da parte dello Stato.
Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay