Parma, dimesso il consigliere omofobo

  

Stefano Salvarani si è dimesso: lo dice un comunicato stampa del gruppo Impegno per Parma, di cui Salvarani fa parte. Da qualche giorno Salvarani è stato al centro di polemiche in seguito alla sua richiesta al Comune di effettuare maggiori controlli sul circolo Arci «Borgo B». Il locale, che si trova in borgo Bernabei, è gestito da una coppia di omosessuali. I controlli invocati, aveva spiegato Salvarani, si riferivano al "rispetto delle normative" ed erano legate ad alcune "lamentele" dei residenti. Ma al momento della presentazione dell’interrogazione, la polemica si era subito incendiata, con accuse da più parti di omofobia.

LE DIMISSIONI – «A seguito delle polemiche nate sulla sua attività amministrativa – scrive in una nota Impegno per Parma – il consigliere del Quartiere Oltretorrente Stefano Salvarani, dopo un colloquio con il coordinatore di Civiltà parmigiana Claudio Bigliardi, ha comunicato le sue dimissioni dalla carica al presidente del quartiere Marina Ravanetti». I motivi della decisione? Contribuire a rasserenare gli animi. «Tali dimissioni sono necessarie per poter fare chiarezza con serenità sulla vicenda – dice ancora il comunicato del partito – e per evitare che questa generi equivoci sulla posizione della lista “Impegno per Parma” e sui valori di tolleranza e inclusione che le sono propri e che non contraddicono l’impegno per il rispetto del diritto alla quiete dei residenti».

STASERA LA SERATA ANTI-OMOFOBIA – Proprio per stasera è stata organizzata nel locale una "serata anti-omofobia". All’evento del 13 novembre partecipano diverse associazioni che si erano subito dette indignate per le dichiarazioni del consigliere e avevano promosso una raccolta firme con la richiesta di dimissioni (Certi Diritti, Arcigay, Udu, Cgil, Amnesty Internazionale, Giovani Democratici, Pd di Parma, Rifondazione Comunista), ma anche tre senatori: Albertina Soliani del Pd e i radicali Donatella Poretti e Marco Perduca. I tre hanno presentato ieri sul caso un’interrogazione al ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna.


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