Il Matematico Indiano

  

Sabato 24 gennaio 2009 a Palazzo Reale di Torino sono stati proclamati i vincitori della XXVIII edizione del Premio Grinzane Cavour, patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dalla Città di Torino e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Nella terna della narrativa straniera, oltre a Kader Abdolah (Iran) per ‘La casa della moschera’ (Iperborea) e Christoph Ransmayr (Austria), è stato scelto lo scrittore americano David Leavitt per Il matematico indiano (Mondadori).

I giurati hanno motivato così il premio: «David Leavitt in “Il matematico indiano” raggiunge una maturità di scrittura molto interessante che gli permette di costruire un romanzo dove, nel quadro dell’Università di Cambridge, in Inghilterra, alla vigilia della prima guerra mondiale, Hardy, uno dei più grandi matematici del suo tempo, scopre con l’arrivo di una lettera stropicciata una formula matematica geniale che sconvolgerà la sua vita. Un umile contabile di Madras, Srinivasa Ramanujan, si rivela un genio matematico. Rompendo i pregiudizi sociali e razziali dell’epoca, nascerà tra i due matematici un amore difficile e contrastato.

Leavitt, nel suo nuovo e avvincente romanzo, riesce a esplorare temi come il genio e l’identità, disegnando la complessa dinamica umana e culturale tra due uomini che dividono la stessa passione e ossessione per la matematica. Lo scrittore è inoltre abilissimo nel tratteggiare una relazione sentimentale tra due uomini, mescolando sentimenti amorosi e ammirazione per il genio e l’intelligenza».

David Leavitt (Pittsburgh 1961), cresciuto in California e dichiaratamente gay, si è affermato ad appena 23 anni con i racconti di Ballo di famiglia (Mondadori, 1984), divenuto ormai un classico della nuova narrativa americana. Dopo il suo primo romanzo, La lingua perduta delle gru (Mondadori, 1987), ha pubblicato, sempre per lo stesso editore, altri romanzi tra cui Mentre l’Inghilterra dorme (1995), Il voltapagine (2000), Martin BaumanIl corpo di Jonah Boyd (2003) e (2005). Vive tra l’Italia e gli Usa.

La Giuria dei Critici che ha designato i vincitori è composta dallo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun (Presidente della Giuria), Bernardo Atxaga (Spagna), Alain Elkann, Luigi Forte, Björn Larsson (Svezia), Rosetta Loy, Predrag Matvejević (Croazia), Lorenzo Mondo, Raffaele Nigro, Ben Okri (Nigeria), Gianni Riotta, Jacqueline Risset (Francia), Francesca Sanvitale, Peter Schneider (Germania), Luis Sepúlveda (Cile) e Giuliano Soria.


Tra gli altri riconoscimenti, Per la narrativa italiana sono stati scelti Fabio Geda per ‘L’esatta sequenza dei gesti’ (Instar Libri), Luigi Guarnieri per ‘I sentieri del
cielo’ (Rizzoli) e Letizia Muratori per ‘La casa madre’ (Adelphi).

Inoltre è stato attribuito il Premio Grinzane Cavour alla Tolleranza – Fondazione CRT a Ingrid Betancourt, presente alla cerimonia, per la sua lotta coraggiosa a favore del popolo colombiano, della libertà e dei diritti umani.


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