I colori del Genova Pride

  

Circondata da un arcobaleno, la Lanterna, storico simbolo di Genova, sarà il logo del Gay Pride 2009, in programma nel capoluogo ligure il prossimo 13 giugno (ma la data potrebbe essere soggetta a modifiche); il comitato organizzatore lo ha presentato ufficialmente.

«La Lanterna è il simbolo di tutti i cittadini, quindi anche noi “bulicci” genovesi abbiamo il diritto di adottarla» ha spiegato, usando un termine del dialetto genovese, il vicepresidente dell’Arcigay di Genova, Massimo Vianello, rispondendo alle critiche, scoppiate nei giorni scorsi soprattutto negli ambienti politici di centrodestra.

Con l’approvazione e la scelta della Lanterna, secondo gli organizzatori, si rivelerebbero anche infondate le insinuazioni di chi faceva notare che la sua forma fallica non sarebbe stata gradita negli ambienti delle lesbiche: il monumento sarà colorato di viola, il colore dell’Arcilesbica, e circondato da un’onda «rainbow», una forma tonda e femminile, simbolo della comunità Lgbtq (sigla che sta per lesbiche, gay, bisessuali, trangender, queer, intersessuali).

«È la luce dei tanti colori di Genova, città ricca di mille diversità che illumina non solo il Pride – ha spiegato Lilia Mulas, dell’Arcilesbica nazionale – ma anche il Mediterraneo, dove spesso c’è necessità di affrontare il tema dei diritti».

Secondo quanto spiegato, nel logo vengono celebrati i quarant’anni di vita del movimento omosessuale: accanto alla Lanterna c’è un cerchio rosso con la scritta «40 anni in movimento». Riccardo Gottardi, segretario nazionale dell’Arcigay, ha ricordato che il 28 giugno del 1969, a New York, avveniva «l’ennesimo raid della polizia allo Stonewall Inn, bar frequentato da gay, ma soprattutto da transgender, e ci fu una ribellione»: fu la «rivolta di Stonewall».

«Quella notte di giugno è stata l’inizio di una svolta – ha detto Gottardi – e da quel giorno abbiamo fatto molta strada. Un compleanno che siamo orgogliosi di festeggiare in Liguria, dove il 5 aprile del 1972 è nato il movimento omosessuale italiano».

Per la prima volta, inoltre, il movimento include nel logo stesso del Pride esplicitamente anche le identità «queer» (termine “ombrello” per persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender) e «intersessuali».

In queste ore, infine, viene attivato il sito www.genovapride.it, dove nei prossimi giorni saranno pubblicate tutte le notizie sulle future iniziative.

www.genovapride.it

 


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