Lettere dall’Italia di Povia

  

Pubblichiamo tre diversi interventi che reagiscono alla promozione della canzone di Povia al Festival di Sanremo: quello di una coppia gay formata dai due registi del film "Improvvisamente l’inverno scorso", Gustav Hofer e Luca Ragazzi, quello dell’europarlamentare Gianni Pittella capodelegazione italiano del PSE, quello delle mamme e dei papà Agedo, genitori di persone omosessuali.

LA LETTERA DI GUSTAV HOFER E LUCA RAGAZZI

Come autori di un film documentario che sta girando il mondo, (vincitore già di 12 festival n.d.r.) abbiamo avuto l’opportunità di constatare come in Italia l’omosessualità sia vissuta ancora come una problematica, portatrice di disagio e imbarazzo.

Apprendiamo con disappunto e sconcerto che il Festival di Sanremo ospiterà la canzone di Poiva “Luca era gay”.

Riteniamo che il mesaggio veicolato dal testo della canzone sia diseducativo oltre che inopportuno e riporta il nostro bistrattato paese indietro di 50 anni nella lotta dei diritti delle minoranze. Insinuare, come ci sembra faccia la canzone in questione, che l’omossessualità sia una malattia dalla quale si può guarire e che l’orientamento sessuale, al pari di una banderuola, sia suscettibile di variazione, contraddice quanto ormai assodato da anni e dichiarato dall’organo mondiale della sanità.

Per secoli l’omossessualità è stata bandita e oggetto di persecuzione. Ancora oggi purtroppo in alcuni paesi essa viene perseguita con la pena di morte o col carcere a vita.

Se nei paesi occidentali questo non accade è perché si è capito che la diversità, qualsiasi forma di diversità (sessuale come culturale e religiosa) può e deve essere una risorsa. Oggi possiamo ridere del fatto che in alcuni momenti storici le persone rosse di capelli venivano tacciate di stregoneria e bruciate sul rogo, ci crea disagio e incredulità sapere come negli Stati Uniti fino a pochi decenni fa le persone di colore non avessero diritto al voto. Ci indigna ricordare quando da noi, solo 60 anni or sono, con le leggi razziali, molti negozi si rifiutavano di servire gli ebrei.

Oggi rigurgiti di una certa mentalità ogni tanto tornano alla ribalta, magari anche solo per strumentalizzazione politica o per mera pubblicità.
E’ opportuo riconoscere questi atteggiamenti come pericolosi e fermarli sul nascere.

Invitiamo il signor Povia a vedersi attentamente (divertimento garantito) il nostro film documentario “Improvvisamente l’inverno scorso” in cui cerchiamo di spiegare non senza ironia le mille forme che l’omofobia può assumere ai giorni nostri. (dal 5 febbraio nelle librerie il cofanetto DVD e libro, edito da Salani – Ponte alle Grazie, n.d.r.)

Luca Ragazzi e Gustav Hofer
Registi e protagonisti del film “Improvvisamente l’inverno scorso”.
 
PS: Se Luca era gay gli auguriamo di tornare ad esserlo quantoprima. Non c’è niente di più sbagliato che andare contro la propria natura.

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IL COMUNICATO DELL’ON. GIANNI PITTELLA

Parlamento Europeo – Delegazione Italiana – Gruppo socialista
Pittella: "Aderisco all’appello ‘Guariamo l’Italia dal pregiudizio’"

"Aderisco all’appello lanciato da Arcigay, ArciLesbica, Arci, Agedo e Famiglie Arcobaleno non solo perché ritengo preoccupante che si usi il palcoscenico del Festival di Sanremo per rafforzare stereotipi e pregiudizi, invece di contrastarli, ma anche perché negli ultimi mesi è emersa nel nostro paese una pericolosa cultura intollerante e oscurantista.

L’Unione Europea punta sulla valorizzazione delle differenze e discute un’importante Direttiva contro tutte le discriminazioni ma in Italia manca un minimo di seria informazione sul fatto che l’omosessualità e la bisessualità sono varianti naturali dell’identità e del comportamento umano.

Inoltre, tranne brillanti eccezioni al livello locale, nel nostro paese non si promuovono quelle politiche di pari opportunità sempre più necessarie in un mondo in cui diversità e democrazia vanno di pari passo."

Gianni Pittella, presidente Delegazione italiana, Gruppo socialista – Direzione nazionale PD

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IL COMUNICATO DEI GENITORI AGEDO


Povia, offesi i genitori dei gay
Mamme e papà delle persone omosessuali chiedono di ripensarci

Come presidente nazionale di AGEDO, associazione genitori e amici degli omosessuali, e mamma, una delle tante, tantissime, di un omosessuale, sono prostrata dalle parole indegne e poco rispettose della canzone di Povia, che si prende gioco di tutto il lavoro che noi facciamo da anni, cioè quello di convincere i genitori che non esiste una loro responsabilità nell’essere gay dei propri figli.

Oltre alle inesattezze nei contenuti sulla psicanalisi, il brano fa riferimento all’omosessualità come una condizione determinata da padri irresponsabili e madri oppressive. Se ciò fosse vero il numero degli omosessuali crescerebbe esponenzialmente, quanti infatti hanno madri oppressive e i padri irresponsabili?

La nostra associazione si occupa prevalentemente di genitori di gay, genitori lontanissimi dalla descrizione che ne fa Povia e che sono molto offesi da quelle parole.

Chiediamo che Povia ci ripensi, quante volte abbiamo chiesto ai nostri figli di ripensare alle proprie scelte? Di non commettere errori? Glielo chiedono mamme e papà stanchi che responsabilità che non hanno vengano loro addossate come una colpe.

L’omosessualità quanto l’eterosessualità dei nostri figli sono varianti naturali del comportamento umano. È già gravoso di per sé sostenere i nostri figli gay, lesbiche, bisessuali, nelle difficoltà e nelle paure, essere due volte genitori, in un paese dove omofobia e discriminazione fanno ancora paura.

Diamo a tutti e a tutte appuntamento alla manifestazione festosa Se M’Innamoro che si svolgerà per le strade di Sanremo sabato prossimo a partire dalle ore 15 in Corso Trento e Trieste, per mostrare tutti gli amori e difendere la dignità dei nostri figli e delle nostre figlie.

Rita De Santis, Presidente nazionale AGEDO
Associazione Genitori, parenti, amici di persone Omosessuali
www.agedo.org


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