Cara Sabrina, abbiamo ascoltato la sera del 19 gennaio 2010 le tue dichiarazioni nella trasmissione di Chiambretti rispetto ai diritti delle persone omosessuali.
Può darsi che la materia sia per te ostica e la confusione che ingenera l’atteggiamento di troppi politici, ti abbia sviato, ma ti possiamo assicurare che la sinistra in questo Paese tutto fa meno che affrontare con serietà e rispetto una questione ritenuta di civiltà da tutti i grandi partiti progressisti e conservatori europei.
Non ti preoccupare rispetto al fatto che la sinistra parli troppo dei gay correndo il pericolo di renderci antipatici: la sinistra (tutta) da tempo non parla delle nostre vite, delle discriminazioni che subiamo, delle violenze di cui siamo oggetto, dei diritti e dei doveri negati. Al contrario la sinistra risulta, agli occhi di tante persone gay, lesbiche e trans afona rispetto ai loro diritti civili.
Non cadere anche tu nella superficiale vulgata che accredita un’inesistente contrapposizione tra i diritti delle famiglie tradizionali e quelli, mai riconosciuti, delle famiglie omosessuali. La pura e semplice realtà è che la politica non si occupa né delle prime né delle seconde.
Siccome crediamo che tu non abbia voluto offendere persone che vivono con fatica in uno Stato che le ritiene fantasmi sociali (sintomo ne è lo spaventoso silenzio sullo sciopero della fame che da ben 17 giorni una coppia gay di Savona, Francesco e Manuel, sta portando avanti proprio per segnalare che non abbiamo alcun diritto), ci mettiamo a tua disposizione perché riteniamo utile che personaggi così amati dal pubblico italiano, che con coraggio esprimono la loro appartenenza a una precisa area politica, possano conoscere in modo approfondito la dura e concreta realtà in cui sono costretti a vivere milioni di italiani.
Anna Paola Concia e Aurelio Mancuso