Luciano, classe 1924, bambino “inquieto” della provincia piemontese, adolescente “diverso” nella Bologna fascista e subito dopo disertore con l’8 settembre, deportato a Dachau e liberato dagli alleati, trasferitosi a Torino sulle ali del boom economico, cambia sesso in pieni anni ottanta per poi tornare nel quartiere che lo ha conosciuto ragazzino.
Una storia lunga ottant’anni che si intreccia con quella del nostro paese e delle sue svolte sociali culturali e politiche raccontata da Gabriella Romano in “Il mio nome è Lucy”, il libro che Massimiliano Palmese e Claudio Finelli presentano con l’autrice mercoledì 27 gennaio alle 19.00 al Penguin Cafè in occasione della Giornata della Memoria.
L’autrice, attraverso gli occhi di Lucy, getta luce sulla storia d’Italia: l’ipocrisia della provincia, il regime, la deportazione, la guerra, e il dopoguerra, la vita notturna, i cabaret en travesti, la prostituzione, le feste, gli amori, gli arresti e l’incontro coi nascenti movimenti di liberazione sessuale.
Si dipana nelle pagine del libro l’esperienza di una differenza vissuta “senza rete”, nel bozzolo di un’individualità ancora ben lontana da qualsiasi forma di rivendicazione collettiva.
L’attrice Sara Carbone (“Mater Natura”) leggerà alcuni brani dal libro mentre la cantante Myriam Lattanzio accompagnerà con la sua stupenda voce la serata.
Evento realizzato in collaborazione con NapoliGayPress.it
Il Penguin Café si trova a Napoli in via Santa Lucia 88.
Per info e contatti: 081.7646815 | [email protected] |[email protected]
Nel corso di tutta la giornata su www.napoligaypress.it sarà disponibile in streaming il film "Bent" (in inglese con sottotitoli in italiano) che racconta i destini incrociati di due deportati nel campo di concentramento di Dachau.