Si tratta della sesta e ultima tappa di un lungo percorso durato un anno, che ha toccato anche Genova, Napoli e Bologna, inserito nel progetto nazionale Arcigay Interventi di prevenzione contro il bullismo a sfondo omofobico, finanziato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
“Grazie alla formazione ricevuta in questi mesi i 50 operatori provenienti da tutte le sedi Arcigay hanno già realizzato un centinaio di laboratori di educazione alle differenze in diverse scuole superiori della Penisola, riscontrando risultati a volte entusiasmanti, ma anche alcuni episodi di pregiudizio, soprattutto da parte dalle istituzioni scolastiche e dai genitori.” – raccontano i responsabili del progetto Marco Coppola e Fabio Saccà – “Ora Arcigay ha la più strutturata rete di educatori sui temi dell’inclusione lgbt e dell’identità sessuale in Italia, che potrà spendere ancora negli anni per formare migliaia di studenti e studentesse”.
“La risposta da parte degli studenti è spesso appassionata e mette in evidenza il silenzio ancora assordante presente nelle nostre scuole su tematiche attinenti la sessualità e soprattutto la carenza di strumenti di relazione che permettano di eliminare i presupposti alla base del bullismo.” – concludono Coppola e Saccà.
I dati complessivi sugli interventi di quest’anno e i risultati della prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico nella scuola secondaria italiana – Scuole Arcobaleno – saranno presentati entro maggio in un evento pubblico.
“La scuola italiana, purtroppo, non è ancora un luogo sicuro per giovani lesbiche, gay, bisessuali e transgender e gli episodi di bullismo omofobico e transfobico alimentano stanze già sature di intolleranza e di paura.” – dichiara Maura Chiulli, responsabile nazionale Scuola di Arcigay – “Vogliamo continuare la nostra azione concreta per fare sì che la scuola che sia inclusiva di tutte le identità, allo scopo di prevenire il disagio di studenti e studentesse, che proprio all’interno della scuola o nel gruppo dei pari sono oggetto di pregiudizio, discriminazione e in alcune non rare occasioni, bersagli di veri e propri atti di violenza.”