Sant’Agostino per i gay, trans in via Pratese

  

DA OLTRE vent’anni, le strade dell’estrema periferia della zona industriale sono meta di persone alla ricerca di incontri notturni. Non è certo un segreto, poichè Sant’Agostino, molti molti anni fa, fu inserita anche in una guida dell’Arcigay che indicava la zona come una delle più gettonate dalla popolazione omosessuale. E in vent’anni le cose non sono cambiate, perchè tutte le sere decine e decine di auto, serpeggiano nelle strade più appartate e più lontane dal cuore dell’area industriale. Gli incontri avvengono con una segnaletica collaudata: si alzano gli abbaglianti a un’auto ferma e se questa parte, poco più lontano avviene il contatto. GLI OMOSESSUALI, a Sant’Agostino, hanno soppiantato le coppiette, che sono migrate, invece, un po’ ovunque. In uno dei parcheggi di via Bure Vecchia Sud hanno trovato la possibilità di appartarsi per un po’ di intimità, così come nella zona di via Panconi. Molti continuano però a preferire le verdi colline intorno alla città: posti meno frequentati, più tranquilli, anche se magari un po’ più difficili da raggiungere. Un altro punto caldo è invece la via Pratese, dove il primo tratto venendo da Pistoia, nei pressi dell’impianto del Dano, è presidio di pochi transessuali, sia italiani che brasiliani, alcuni dei quali stazionano addirittura da anni in quella zona. Dopodichè, la pratese è teatro degli incontri con le giovani prostitute africane fino ad Agliana, incontri che si consumano perlopiù nelle stradine collaterali della piana dei vivai. Non a caso, nemmeno un anno fa, la polizia effettuò proprio in quella zona una grande retata, che portò all’identificazione di diverse donne straniere costrette a prostituirsi. ALMENO fino ad oggi, le prostitute hanno fatto capolino sulle nostre strade soltanto di notte. Soltanto da qualche tempo, donne di colore hanno cominciato a proporre prestazioni a clienti occasionali in pieno giorno. Casi particolari sono stati segnalati ancora Sant’Agostino. Anche la trasmissione televisiva «Le iene» se ne occupò, con un servizio del pistoiese Andrea Agresti. In genere, in questi casi, l’approccio avviene così: donne di colore avvicinano gli uomini cercando di vendere fazzolettini o accendini. Al rifiuto, provano allora a domandare se sono interessati a una prestazione sessuale a buon mercato. Non è assente poi, nemmeno a Pistoia, la prostituzione in casa. Quasi certamente non raggiunge i livelli di molte altre città vicine, ma in molti giornali di «annunci personali» è possibile leggere numeri di telefono di donne che abitano in qualche appartamento del centro o della prima periferia.


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