Stop omofobia

  

Agenda e Lettere
STOP OMOFOBIA
Mantova, i fatti dopo le aperture
di DAVIDE PROVENZANO Presidente ARCIGAY LA SALAMANDRA
La sera del 19 settembre a Pignataro, in provincia di Frosinone, una coppia gay italo-inglese è stata selvaggiamente picchiata perché si stava baciando. Tre giorni dopo a Ragusa un altro caso di omofobia, l’ennesimo: un giovane gay viene vessato e umiliato dal branco con un secchio di urina. La violenza omofoba si riproduce, propagando i suoi tentacoli dal nord al sud. In Italia nessuna norma è prevista nell’ordinamento a tutela delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. A distanza di quasi un anno dall’affossamento della proposta di legge presentata dall’on. Concia, il dibattito politico sul tema stenta a riaccendersi, nonostante due nuove proposte siano in discussione alla Camera.
Il timore di urtare la sensibilità delle gerarchie vaticane e il veto dichiarato della Lega rischiano di trasformare un atto di civiltà in un’impresa titanica. Davanti a questo bieco ostracismo il nostro impegno e la nostra determinazione si fanno ancora più risoluti per dar voce al bisogno di giustizia che gran parte della società civile reclama. L’unico strumento normativo capace di racchiudere in sé queste caratteristiche oggi è l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia.
Se sul piano nazionale la partita è tutta da giocare, a livello locale si colgono segnali di apertura. Il 27/5 il Consiglio Comunale di Mantova ha approvato una delibera di adesione alla Giornata Mondiale per la Lotta all’Omofobia, gesto che fa onore all’amministrazione Sodano. Nel documento si dà mandato alla Giunta di «promuovere, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica a una cultura delle differenze e a una condanna della mentalità omofobica, intervenendo anche e soprattutto nelle scuole perché i giovani contribuiscano a costruire un mondo rispettoso dei diritti di ciascuno…». Queste le premesse, ci aspettiamo ora che seguano i fatti, nel dar concreto sostegno a progetti nella direzione auspicata, anche e soprattutto attraverso un lavoro sinergico con un’associazione, la nostra, da 6 anni in prima linea. Perché c’è un bisogno immenso di sporcarsi le mani per fare di Mantova, più di quanto non sia oggi, una città accogliente, inclusiva, rispettosa delle reciproche differenze.


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