Arcigay incassa tre impegni dal futuro sindaco: il fondo di letteratura omosessuale lasciato da Italo Corai in una sezione di genere della biblioteca civica; l’istituzione del registro delle unioni civili; il sostegno, e non solo patrocinio, al progetto contro il bullismo omofobico finora snobbato dalle scuole di Pordenone. Unico assente, tra i candidati, Maurizio Salvador (Udc) che, impegnato in consiglio regionale, ha inviato una lettera dichiarandosi contro ogni forma di discriminazione, ma comunque per un’unica forma di famiglia, quella riconosciuta dalla dottrina sociale della Chiesa. Alberto Rossi, l’altra anima cattolica, ha garantito il suo impegno pur ammettendo di non condividere la campagna dei manifesti «perché sono contrario all’ostentazione per legittimare qualcosa». Il più punzecchiato è stato Giuseppe Pedicini – esponente di una giunta provinciale che ha negato il patrocinio ai manifesti gay e all’iniziativanelle scuole – che, però, ha superato la prova. «I manifesti? Se fossi stato sindaco avrei dato il patrocinio. Ho provato su di me la discriminazione per cui non discrimino nessuno». […]
Pordenone. Coppie di fatto e omaggio a Corai: sì dai candidati
Questo articolo è stato scritto il 6 maggio 2011.
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