Al via campagna Arcigay Diversamente uguali

  

Quattro videotestimonianze che ‘vanno al cuore’ e narrano, fuori da stereotipo, la serenità che molti gay vivono oggi
ROMA – Vanda, Valeria, Marco e Mariella, ovvero due mamme, una ragazza lesbica e un professionista gay: sono i testimonial della campagna “Storie – racconti di ordinaria diversità”, nata dall’incontro tra Arcigay e Draftfcb per una campagna nazionale di sensibilizzazione sul tema della diversità e della serenità di vivere visibilmente l’essere gay o lesbica oggi in Italia.

La campagna di street casting, avviata nel mese di novembre, ha raccolto le video-testimonianze spontanee di giovani e meno giovani omosessuali, ma anche quelle di alcuni genitori e il racconto delle loro vite insieme.

“E’ finalmente una campagna che va direttamente al cuore degli eterosessuali e che narra, fuori dallo stereotipo, la serenità che molti di noi vivono oggi – spiega Paolo Patanè, presidente di Arcigay – sono sicuro che la campagna, che crea immediata identificazione, risolverà molti dei dubbi di coloro che faticano a confrontarsi con noi. Inoltre aiuterà molti gay e lesbiche che hanno ancora il terrore di
raccontarsi. Sognavamo da tempo di poter parlare al ventre del paese, su settimanali, quotidiani e riviste a grande tiratura e di aprire un canale di dialogo sul web”.

L’apertura al dialogo, all’ascolto, direttamente dalle voci di cittadini e cittadine italiane che si dicono diversamente uguali: dai loro racconti emerge il messaggio che essere omosessuali non significa essere diversi ma, al contrario, avere una vita uguale a molte altre, una vita fatta di famiglia, affetti, lavoro e amici.

“Il silenzio uccide l’identità sia come madre che come figlio” dice infatti Vanda, una delle due mamme protagoniste dei video-racconti o ancora, “la condizione di omosessuale se vissuta in modo tranquillo, corretto, non comporta un limite o un problema in quella che può essere la vita professionale” dice Marco, gay e affermato professionista.

C’è poi Valeria, una ragazza lesbica che vive e lavora a Parma e che racconta: “Ho fatto finta di niente, mia mamma mi ha ripetuto la domanda, Valeria me lo diresti? Sì. Ma lo sei? E io: sì”. Infine Mariella, una mamma di Roma, racconta come è essere madre di una ragazza che ama le ragazze: “Per me mia figlia non è cambiata, la amo davvero tanto, soprattutto adesso, perché so chi è. Essere lesbica, essere omosessuale è un fatto naturale, l’essere non cambia”.

Il sito www.diversamenteuguali.org ha uno spazio per commentare e inviare le proprie video-storie, un modo per alimentare la discussione intorno ai temi più comuni che riguardano il mondo omosessuale, dal coming out in famiglia, agli affetti al lavoro.


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