Arcigay. Diversamente uguali, l’outing punta sul soft

  

Nuova campagna dell’associazione di omosessuali: «vogliamo parlare al cuore degli eterosessuali»

C’è Vanda, mamma di un figlio omosessuale, che dice «ci danno la possibilità di rinascere tante volte come genitori». C’è Marco, che da vent’anni sta con il suo compagno. C’è Valeria, la più giovane, di 24 anni: «quando mi presento non dico guarda devo dirti una cosa, preparati, siediti… dico solo sono fidanzata, ho una ragazza», dice semplicemente. E un’altra mamma, Mariella. Sono i primi testimonial della campagna nazionale di sensibilizzazione sul tema della diversità e della serenità di vivere visibilmente l’essere gay o lesbica oggi in Italia intitolata “Diversamente uguali. Racconti di ordinaria diversità”. La campagna nazionale è nata dal fortunato incontro di Arcigay e DRAFTFCB ed è da pochissimo sui media e sui social network.

«È finalmente una campagna che va direttamente al cuore degli eterosessuali e che narra, fuori dallo stereotipo, la serenità che molti di noi vivono oggi», ha spiegato soddisfatto Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. I racconti raccontano infatti una quotidianità senza clamore, ancora spesso invisibile al grande pubblico. Un’altra comunicazione soft, sulla stessa linea già scelta da Arcigay in autunno, in occasione del censimento nazionale dell’Istat, quando lo slogan scelto fu un rassicurante e per nulla rivendicativo “Fai contare il tuo amore”.

Il sito diversamenteuguali.org si animerà, nel corso del tempo, con altre storie di omosessuali, lesbiche e trans italiani che si vorranno liberamente raccontarsi per aprire finalmente un dialogo con il Paese.

«Sono sicuro che questa campagna, che crea immediata identificazione, risolverà molti dei dubbi di coloro che faticano a confrontarsi con noi. Di più aiuterà molti gay e lesbiche che hanno ancora il terrore di raccontarsi a farlo», ha concluso Patané.


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