Pd, Boeri attacca la Rozza «Non ascoltiamo i pregiudizi»

  

MILANO L’AFFONDO è durissimo. L’assessore alla Cultura Stefano Boeri, esponente del Pd, scende in campo nella discussione sul registro delle coppie di fatto e attacca frontalmente la capogruppo del suo partito in Comune, Carmela Rozza. In un post su Facebook, Boeri scrive: «Una grande, coraggiosa, aperta discussione ci serve per avvicinarci tutti – laici e cattolici, credenti e non credenti – a questa scelta in modo consapevole e condiviso. Senza dar ascolto alle banalità e ai pregiudizi di chi (anche abusando di un ruolo di capogruppo) sostanzialmente non ha capito l’importanza di questa discussione. Per Milano e per il Paese». OGNI RIFERIMENTO alla Rozza è puramente voluto. Lei, la capogruppo democratica, preferisce non replicare all’assessore per non acuire una polemica già aspra nel Pd sui tempi di approvazione del registro delle coppie di fatto, dopo le dichiazioni di sabato scorso del sindaco Giuliano Pisapia («il registro sarà approvato entro il 2012»). La scadenza è fissata, la Rozza la condivide ma ribadisce che «la delibera sulle coppie di fatto va approvata dopo la visita del Papa all’incontro mondiale delle famiglie» in programma a giugno a Milano. Una questione di rispetto nei confronti delle famiglie cattoliche. Non solo. La Rozza indica nel Consiglio e non nella Giunta comunale l’organismo più adatto per discutere e approvare la delibera sul registro delle unioni civili. Una doppia presa di posizione che non è piaciuta prima, lunedì, all’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino (anche lui democratico) e poi, ieri, a Boeri. Alta tensione nel Pd. Arcigay Milano, intanto, auspica che la discussione sul registro non alimenti le divisioni tra laici e cattolici. Il portavoce Marco Mori afferma: «Non esiste una Milano cattolica e una laica. Milano è secolarizzata ed europea. Milano è di tutti e il registro è per tutti».


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