«Itis, no alla censura nel giornale scolastico»

  

Gianfranco Magri, 66 anni, al bar «Millegusti» di via Lamarmora 254Gianfranco Magri, 66 anni, artigiano, legge Bresciaoggi al bar «Millegusti» di via Lamarmora 254 e commenta le notizie del giorno.
Schiaffi, strattoni per i capelli e tirate d´orecchie. Era il metodo violento di una maestra di Capodiponte che i carabinieri hanno sorpreso in flagranza di reato. Lei come giudica fatti di questo genere?
«Pensare che una maestra abbia potuto schiaffeggiare dei bambini è davvero assurdo. Certo, quando io frequentavo le elementari le punizioni andavano ben oltre, ma allora la tutela dell´infanzia non era certo sentita come oggi».
L´Arcigay si è schierato contro la decisione del preside dell´Itis di censurare un articolo scritto da uno dei suoi studentui sui diritti di gay, lesbiche e transessuali. Lei che idea si è fatto della vicenda?
«E´ inutile che il preside metta la testa sotto la sabbia e faccia finta che il mondo omosessuale non esista. L´informazione, ancor più in un giornalino scolastico, dovrebbe assicurare una pluralità di vedute».
Il day after delle assegnazioni 118 lascia l´amaro in bocca a diverse associazioni, specie della Valcamonica. Cosa ne pensa?
«Sono d´accordo. È impensabile che la Valcamonica, con un bacino d´utenza residenziale e turistico, si sia vista togliere due postazioni come Ponte di Legno e Berzo Demo». E.BEN.


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