«Rispettiamo la sua discrezione»

  

di Emilio Mariotti ALLE ACCUSE dei movimenti gay alla Chiesa di ipocrisia per i funerali concessi a Lucio Dalla, ha replicato il senatore del Pdl Carlo Giovanardi, che ha difeso la scelta della curia bolognese: «Sono stati funerali commoventi, tutti gli altri commenti sembrano fuori posto. Quando si mischia la politica con le associazioni gay, nasce la manipolazione. Voglio rispettare una persona come Lucio Dalla che non ha mai parlato, in vita, di cose di cui, ora che è morto, non si fa che parlare». Sulla stessa linea di pensiero Rocco Buttiglione dell’Udc: «Lucio Dalla ha vissuto con discrezione la sua omosessualità ed egualmente nello stesso modo ha vissuto la sua fede cristiana, come parte della sua umanità, senza utilizzarle contro qualcuno e come arma di lotta. Ora dopo la sua scomparsa sarebbe il caso di rispettare la strada che lui aveva scelto senza strumentalizzazioni». Anche il presidente del Pd Rosy Bindi ha criticato le proteste dei movimenti gay: «Non ho trovato rispettoso nei confronti di Lucio Dalla l’accostamento tra la sua persona e il riemergere dei diritti degli omosessuali nel nostro Paese, perché lui non ha mai voluto esternare le sue vicende personali». INTANTO Paolo Patané, presidente nazionale Arcigay, ha condannato le parole di padre Boschi: «Parlare di vendette gay all’indomani di un funerale che ha unito il dolore e l’emozione di gente differente mi sembra così brutto e meschino da risultare incommentabile». DA RADIO PADANIA invece sono arrivate contestazioni alla figura stessa di Lucio Dalla. Il conduttore della trasmissione “Arte Nord”, Andrea Rognoni, lo ha definito «la rappresentazione di un’Italia che noi padani non vorremmo. Era molto bravo, nell’imbastire racconti suggestivi e piacevoli, legati alle note più struggenti, più italiane e più italiote». Il direttore dell’emittente Matteo Salvini ha però smentito subito le affermazioni di Rognoni.


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