Coppie di fatto, dopo il no di Scola il centrosinistra: non ci fermiamo

  

di ALESSIA GALLIONE

Il centrosinistra tira dritto. Nonostante la bocciatura del cardinale Angelo Scola, la maggioranza promette che il registro delle coppie di fatto si farà. Anche se, ormai, i tempi faranno slittare l´approdo in Consiglio comunale nella seconda metà dell´anno, dopo la visita del Papa. «A luglio o a settembre», spiega Marilisa D´Amico, presidente Pd della commissione Affari istituzionali e principale artefice di quella delibera di iniziativa consiliare dei Democratici non ancora depositata. «Ed entro l´estate – assicura l´assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – partirà un progetto contro la discriminazione e l´omofobia: la giunta non si ferma». Ma le parole del cardinale riaccendono anche la polemica politica. «Le condivido – dice il presidente della Provincia Guido Podestà – Il termine famiglia non deve essere confuso con altre forme di convivenza».
È in un´intervista a Famiglia Cristiana che Angelo Scola ha chiarito come il Comune non dovrebbe occuparsi del registro: «È un compito del potere legislativo. Mi pare che operazioni di questo tipo possiedano una preoccupante connotazione ideologica». Il cardinale – su Twitter – ha anche espresso il suo scetticismo sulle convivenze non tutelate dal matrimonio: «Non tutte le coabitazioni si possono definire famiglie». A Palazzo Marino l´opinione è diversa: «Ho grande rispetto per la sua posizione – dice Marilisa D´Amico -. La competenza piena è del parlamento, ma il Comune può iniziare a occuparsi della vicenda dal punto di vista amministrativo. Non è ideologia». Ma che fine ha fatto la delibera? Inizierà la discussione nelle commissioni. «Dopo Pasqua – dice Anita Sonego, presidente di quella Pari opportunità – anche sulla scorta della recente pronuncia della Cassazione. Il registro è nel programma della coalizione». Sulla stessa linea Carlo Monguzzi del Pd: «È un provvedimento che amplia la libertà e i diritti delle persone, e che nulla toglie o nega a chi fa scelte diverse». Per Arcigay «la giunta Pisapia fa più che bene ad occuparsi del registro».


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