Insultati e picchiati in una discoteca

  

di Daniele Regno
Milano. Insultati e picchiati in una discoteca dal personale della security perchè omosessuali. È accaduto, denuncia l’Arcigay, a sette giovani, tra i quali Marco Coppola, presidente provinciale di Arcigay Verbania e componente della segreteria nazionale dell’associazione, l’altra notte in una discoteca di Luino, Varese. «I ragazzi stavano solo ballando su un cubo tra di loro – denuncia l’associazione – quando, identificati come omosessuali, sono stati costretti a scendere, insultati, brutalmente pestati e infine allontanati dal locale». Della vicenda si stanno occupando i carabinieri di Luino che hanno già raccolto alcune testimonianze, dalle quali emergerebbero, ovviamente, due versioni contrastanti. I responsabili della security, da parte loro, rifiutano l’accusa di aver pestato nessuno e riconducono il tutto a una rissa come ne accadono nei locali pubblici: avrebbero allontanato i giovani dal locale a causa di alcuni comportamenti molesti e che, per questo, sarebbe scoppiata una lite all’esterno della discoteca. I ragazzi cacciati la raccontano tutta in un altro modo. Ma non si sarebbero fatti cacciare senza reagire. Sia i buttafuori sia i clienti omosessuali hanno riportato lievi lesioni, ma non tali da richiedere le cure mediche. Le reazioni sono piovute a valanga. «Questo episodio segna davvero un limite insopportabile», ha commentato Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay: «A Marco Coppola e agli altri ragazzi la mia solidarietà, carica di rabbia per la brutalità ingiustificabile e l’odio subito – ha continuato – e per una battaglia che si infrange sempre su un muro di scandaloso silenzio ideologico». La parlamentare del Pd Paola Concia, da parte sua, presenterà un’interrogazione ai ministri delle pari opportunità e dell’ interno, Elsa Fornero e Annamaria Cancellieri: «Mentre si è consumato l’ennesimo inaccettabile atto di omofobia nei confronti di sette ragazzi colpevoli solo di divertirsi in una discoteca, il contrasto alla violenza omofoba e transfobica sembra proprio non avere spazio nell’agenda del governo Monti», afferma la parlamentare. Questo proprio nel giorno in cui la stessa Fornero commenta la sentenza della suprema corte sulle coppie di fatto: «Non posso che dire che la corte di cassazione ha affermato un principio di pari opportunità vero», ha detto il ministro: «Rispetto tutte le sentenze e anche questa. Per mia formazione sono un po’ tradizionalista. Come ministro devo affermare che le pari opportunità sono in capo alle persone indipendentemente dalle loro preferenze in materia di espressione sessuale, politica, oppure per ragioni di colore». «I casi di omofobia in tutta Italia sono in aumento», commenta, infine, Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, secondo il quale, «stando ai dati di Gay help Line 800.713.713, il numero verde e servizio contro l’omofobia, negli ultimi mesi abbiamo rilevato un aumento dei contatti, circa duemila da tutta Italia, e delle segnalazioni che riguardano in particolar modo violenza e abusi nel 38% dei casi e discriminazioni sul lavoro nel 25% delle denunce».


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