D’Amico schiaffeggia Ferrandelli

  

di Daniele Ditta
Fuori programma al confronto tra i candidati a sindaco organizzato dall’Arcigay, dove il presidente del comitato «Esistono i diritti», Gaetano D’Amico, è salito sul palco ed ha schiaffeggiato Fabrizio Ferrandelli. È stato necessario l’intervento della Digos per allontanare D’Amico, in seguito diffidato. «Porgo l’altra guancia, Palermo ha bisogno di serenità – afferma Ferrandelli -. Non è il primo schiaffo che ricevo. Anche il tradimento delle primarie è stato uno schiaffo. Andiamo avanti malgrado le sberle». D’Amico non fa passi indietro: «Non chiedo scusa. Mi è stata negata la parola e Ferrandelli, che è stato coordinatore transpartitico del comitato ”Esistono i diritti”, non mi ha invitato a parlare». L’Arcigay stigmatizza l’accaduto: «La violenza e la prevaricazione sono la negazione del confronto democratico e del dialogo».
A Ferrandelli va il sostegno di Beppe Fioroni, leader nazionale dell’area «Innovazioni» del Pd. «Se va al ballottaggio vince. Anche contro Orlando», dice. Poi la stoccata all’ex sindaco della «Primavera»: «Chi non rispetta le regole delle primarie si assuma le proprie responsabilità. Una primavera di qualche decennio fa, oggi è una mezza stagione che non crea grandi fortune». Al fianco di Ferrandelli Davide Faraone. Il «rottamatore» non ha spiegato la sua scelta («Parlerò dopo le elezioni»), ma ha partecipato in prima fila alla manifestazione di «Innovazioni», che lo ha elogiato pubblicamente.
Nel centrodestra, è guerra tra il Pdl e l’asse Russo-Lombardo. Gli azzurri rendono noto un primo elenco di candidati alle elezioni scelti dal mondo della sanità (19 nella lista Palermo Avvenire e 7 nell’Mpa). L’eurodeputato Salvatore Iacolino, ex direttore generale dell’Asl 6: «Ci rivolgeremo al Csm e invieremo un dossier al ministero della Salute». Replica Russo: «Bersaglio del Pdl perché abbiamo sgretolato un sistema di potere». I candidati di Palermo Avvenire: «La nostra è una scelta libera».
Infine, Massimo Costa – candidato sindaco di Pdl, Udc e Gs – fa una precisazione sulle manovre in corso nella coalizione per la presidenza del Consiglio, e allo stesso tempo mantiene la sua posizione di intransigenza: «Non ho mai affrontato il tema. La designazione tocca al Consiglio, non al sindaco. Il mio progetto non vede incarichi, ma soluzioni per portare fuori dalla grande crisi economica e sociale la nostra città».


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