di ANTONELLA ROMANO
«SVEGLIAMOCI». Lui lo ha già fatto, per un anno con le riprese di “Fiato sul collo” in consiglio comunale, lo studio-denuncia di tutte le delibere e le multe per mancanza di decoro ai consiglieri comunali. Poi mettendosi in aspettativa retribuita all´H3g, l´azienda di telecomunicazioni in cui lavora, dal 23 marzo fino all´8 maggio. E a cavallo della sua bici per fare il giro di tutti i quartieri da candidato, da Settecannoli a San Lorenzo. «La nostra frenesia sta nell´andare in giro per le strade per parlare con tutti. Così convinciamo la gente che non ne vuole sapere ad andare a votare, a fare politica come la intendiamo noi, spiegando chi siamo e cosa facciamo», dice Riccardo Nuti, 30 anni, candidato e portavoce del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, primo di una lista di trentanove cittadini aspiranti consiglieri comunali senza tessere, architetti, ingegneri, studenti, artisti e impiegati, età media 35 anni.
Sui muri non compaiono i loro manifesti. E i “santini” elettorali, in tutto stampati in 50 mila copie, vengono dati solo a chi ne fa espressa richiesta. «Non li diamo – chiarisce Nuti – per buttarli in mezzo alla strada». Il comitato elettorale è in via Sampolo, ed è la sede stessa del movimento, un appartamento con due stanze in tutto e un bagno, prestato da Luigi Scarpello. All´ingresso, la bici del candidato a sindaco. Arredamento minimo, tavoli sedie, carte geografiche, poster di campagne del movimento. Lo staff? Non esiste. «O meglio: siamo noi – dice Riccardo Nuti, un atletico ragazzo con la barba, quartiere San Lorenzo, col diploma di perito informatico al Vittorio Emanuele III, studi ad Economia interrotti per andare a lavorare. Alle 15 quando apre alla porta è solo: «Da noi chi aiuta sono i consiglieri candidati, a quest´ora ognuno pensa alla sua campagna elettorale. La sede è aperta a tutti. Se c´è bisogno di fare qualcosa ci si dà tutti da fare. Qui da noi nessuno è pagato per non far nulla». Tra i militanti “storici”, candidati, ci sono Giorgio Ciaccio, impiegato in una coop di prodotti biologici, Giorgio Trizzino, avvocato ed esperto in politiche ambientali, Claudio La Rocca, Giulia Di Vita, Samantha Busalacchi. L´attore Claudio Gioè, che ha interpretato “Il capo dei capi” è stato il big sponsor della campagna elettorale: sarà sul palco con Beppe Grillo per la kermesse conclusiva.
Su di un tavolo, tra mille oggetti ci sono anche due cassette di cartone in cui si raccolgono le offerte e le donazioni per finanziare il movimento, per una campagna elettorale che più low cost di così non si può. I 4 mila euro finora raccolti, insomma, devono bastare a tutto. Altri sette comitati in realtà esistono: sono le case di attivisti, messe a disposizione per gli incontri. Candidato a sindaco dall´ottobre del 2011, eletto con primarie interne alla quale hanno partecipato cento persone, Riccardo Nuti si considera un attivista come tutti gli altri: nel suo manifesto è ritratto in una foto di gruppo. «Il leader del movimento non è una persona ma è il gruppo stesso – dice – noi abbiamo fatto le nostre primarie senza brogli e senza pagare un euro». Il movimento non si alleerà con nessuno, nemmeno al ballottaggio. «Inutile venirci a cercare, dunque», chiarisce Nuti. I candidati al consiglio comunale – tra i quali c´è anche lui – hanno accettato tutti quanti la regola di ridursi lo stipendio: massimo 2 mila euro. «Parliamo con tutti. Consapevoli – afferma Nuti – che il nostro elettorato sta in mezzo al trenta per cento di gente che a Palermo non vota». Lo slogan dell´anti-politica lo interpretano a modo loro. «Diciamo basta non con la politica ma con questa politica. Siamo per la politica con la p maiuscola. Dopo un anno di consiglio comunale, abbiamo capito che destra e sinistra non esistono, nessuno è affidabile». Per farsi riconoscere, ci sono gli argomenti “politici” sui quali chi è candidato “a 5 stelle” non transige e sa di poter contare. C´è il no ai termovalorizzatori, la strategia rifiuti zero, gli asili nido familiari il recupero dei cantieri culturali, le pratiche burocratiche via Internet e idee come il rispetto e la tutela dell´ambiente e del bene comune.
Spiacevole incidente per Fabrizio Ferrandelli, ieri nel corso di un confronto tra candidati organizzato dall´Arcigay di Palermo a villa Filippina. Un esponente dei radicali, Gaetano D´Amico è infatti salito sul palco e ha schiaffeggiato Ferrandelli. D´Amico che si sarebbe gettato a terra è stato prelevato di forza dagli agenti della Digos. È il secondo episodio di cui si rende protagonista il radicale, visto che pochi giorni fa, sempre D´Amico, aveva insultato il leader del Pd, Massimo D´Alema al suo arrivo in città. A stemperare il clima ci ha pensato lo stesso Ferrandelli che ha detto: «Porgo l´altra guancia, Palermo ha bisogno di serenità e allentare i conflitti – anche se subito dopo ha ricordato – non è il primo schiaffo che ricevo nel corso di questa campagna elettorale, ci sono stati quelli morali come le primarie. Io comunque vado avanti». Solidarietà è stata espressa da Vincenzo Di Girolamo, segretario provinciale del Pd.
Nuti, il grillino che fa campagna in bici “Noi puntiamo su chi vuol disertare le urne”
Questo articolo è stato scritto il 24 aprile 2012.
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