Di «flash mob» si muore per dire no all´omofobia

  

di Federica Pizzuto
Decine di ragazze e ragazzi a terra immobili, per ricordare le vittime dell´odio e della discriminazione

Antonello Sannino, David Kato, Federico Esposito, Maria Luisa Mazzarella, Claudio Toscano: sono alcuni omosessuali o transessuali vittime di assassinii, aggressioni e discriminazione. In occasione della Giornata mondiale contro l´omofobia, ieri l´Arcigay Orlando ha portato questi nomi e ciò che rappresentano per le vie del centro città, scritti sul retro delle magliette bianche indossate soprattutto dai ragazzi di «Una zebra a pois», che recavano sul petto lo slogan «L´omofobia uccide».
Lentamente il corteo, innalzando le bandiere colorate dell´Arcigay e facendosi spazio tra i tanti bresciani e stranieri in città per la Mille Miglia, ha raggiunto i portici di piazza Loggia e sotto l´orologio, come per incantesimo, i ragazzi si sono accasciati, morendo simbolicamente per ricordare le situazioni di particolare difficoltà e disagio vissute dagli omosessuali in tutta Italia negli ultimi due anni.
«Tanti i suicidi e i ragazzi discriminati che vogliamo ricordare – spiega il segretario nazionale dell´Arcigay Luca Trentini, che è bresciano -. Ma soprattutto chiediamo uno spazio dignitoso d´esistenza che spesso ci viene negato».
LA COINCIDENZA della giornata mondiale contro l´omofobia, con la partenza delle Mille Miglia, ha offerto a Orlando una maggiore visibilità: «La presenza di molti visitatori stranieri ci ha permesso di portare la situazione di disagio che viviamo in Italia anche a chi non la conosce all´estero», chiarisce Davide Parrotta, presidente di Orlando. L´intento è quello di rivendicare un´esistenza normale, attraversando le vie cittadine a testa alta, mostrando il proprio viso e la voglia di esprimere i propri sentimenti e il proprio disagio, e infine le richieste di attenzione nei confronti dei temi legati alla discriminazione, «senza però avere un atteggiamento vittimista», precisa Trentini.
Per questo tanti saranno gli eventi che il comitato Orlando e il gruppo giovani della «Zebra a pois» ha organizzato e che si svolgeranno per quindici giorni fino al 31 maggio.
L´IDEA, SPIEGA Trentini, «è quella di creare visibilità sempre in maniera propositiva riguardo ai temi legati alla nostra identità», e quindi offrire ai bresciani la possibilità di condividere esperienze: etero e omosessuali potranno guardare insieme uno spettacolo satirico o una mostra fotografica, assistere alla presentazione di un libro o a un concerto, condividendo pregi e difetti gli uni degli altri. Che sono poi i pregi e i difetti delle persone. Di tutte le persone.


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