Aggressione gruppo gay continua la raffica di denunce

  

di GIANLUCA LETTIERI
Raffica di denunce per l’attacco omofobo della notte di domenica. Ieri mattina, anche Jonathan – Diritti in movimento ha deciso di rivolgersi alla magistratura. La prima associazione a intraprendere le vie legali, nella giornata di martedì, era stata l’Arcigay Chieti del presidente Claudio Minetti. Ma non è finita: nelle prossime ore, anche l’Arcilesbica di Pescara ha intenzione di depositare una denuncia agli uffici della Procura di Lanciano.
«Le istituzioni hanno immediatamente espresso la loro solidarietà, condannando quanto accaduto a piazzale Marconi -dice Claudio Minetti-. Ma ci auguriamo che non restino parole al vento. Ringraziamo anche il sindaco Umberto Di Primio, che ha definito inaccettabili questi episodi: invitiamo il primo cittadino ad agire affinché casi simili non avvengano più».
Intanto restano da chiarire diversi particolari in merito all’aggressione messa in atto, tra il 3 e il 4 giugno, da un gruppo di teppisti. Dopo aver insultato gli omosessuali che avevano partecipato all’aperitivo gay-friendly organizzato al bar Gran Caffé La Fontana, i balordi sono passati alle maniere forti lanciando mele e bottiglie (le associazioni parlano anche di sassi). Proseguono, dunque, le indagini della Digos, guidata dalla dirigente Patrizia Traversa.
Uno degli obiettivi degli investigatori è trovare le immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti nella zona. Nelle denunce depositate dalle associazioni, rappresentate dall’avvocato Andrea Cerrone, si ipotizza anche il reato di porto abusivo di arma da fuoco. Durante l’attacco infatti, secondo il racconto di alcuni testimoni, uno degli aggressori avrebbe mostrato il calcio di una pistola. Ecco perché, nelle prossime ore, un omosessuale ha intenzione di presentare querela. Resta però da accertare se l’arma era vera.


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