Ragazza aggredita a bottigliate in Gay street

  

L’ha colpita con una bottiglia al volto forse dopo un breve litigio e sotto i fumi dell’alcol. Poi ha tentato di fuggire, ma è stato raggiunto e bloccato. E l’aggressione improvvisa nella Gay Street davanti al Colosseo a una ragazza romana di 26 anni fa scattare di nuovo l’allarme omofobia. Sabato notte, poco dopo le 2, le volanti della polizia hanno fermato e denunciato un romeno di 23 anni accusato di lesioni aggravate, mentre la vittima, con il volto sanguinante, è stata accompagnata all’ospedale San Giovanni dove è stata medicata e giudicata guaribile in due settimane. A scatenare la furia del romeno sarebbe stata la reazione della ventenne che si sarebbe sentita infastidita da lui. L’aggressione è avvenuta in via di San Giovanni in Laterano, all’esterno di uno dei locali che non sono solo il punto di riferimento dei movimenti omosessuali, ma anche di migliaia di turisti e giovani romani. Un luogo, la Gay Street, già teatro di aggressioni a omosessuali e di attentati con bottiglie incendiarie. E il ferimento della ragazza arriva dopo quello di un ragazzo di 23 anni, picchiato e insultato giovedì notte da un gruppo di diciottenni in via dei Baullari dopo essere stato preso di mira in un bar di Campo de’ Fiori dove si trovava seduto ai tavolini insieme con due amici. Sull’episodio indaga la polizia che sarebbe sulle tracce di uno degli aggressori, mentre uno degli amici del ventenne, un ragazzo colombiano, è ricoverato in ospedale perché nel tentativo di allontanare i bulli è caduto e si è fratturato una spalla. Due fatti che preoccupano le associazioni gay, alla vigilia della Settimana Arcobaleno (da oggi a sabato) con iniziative e convegni sulla realtà omosessuale, in attesa della manifestazione del 22 giugno prossimo a piazza Farnese contro l’omofobia e ogni forma di violenza. «C’è il rischio di una nuova emergenza omofobia», confermano il presidente di Arcigay Roma Roberto Stocco e il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo (che hanno offerto aiuto legale al ragazzo picchiato a Campo de’ Fiori e si costituiranno parte civile nel processo contro gli aggressori), mentre per il consigliere regionale del Pd Enzo Foschi «a Roma si vive una situazione sempre più allarmante, figlia anche di un grave disagio sociale sotto gli occhi di tutti. Bisogna lanciare un messaggio forte per ribadire il nostro no ad ogni tipo di violenza e ricordare che la società civile non può e non deve mai chinare la testa». R. Fr.


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