Zaino, l’ultima parata “Chiudo 5 anni stupendi ora vado a Compostela”

  

«ABBIAMO organizzato un Pride rivoluzionario, che mette al centro una riflessione profonda su questa comunità alla quale sentiamo di appartenere ». Sarà una giornata particolare, quella di oggi, per Emiliano Zaino, presidente di Arcigay Bologna. Non solo per la manifestazione che porterà in città migliaia di persone da tutta Italia. «Dopo cinque anni di presidenza, saluterò la comunità Lgbt bolognese. Da settembre tornerò a fare l’attivista. E a luglio parteciperò al Cammino di Santiago di Compostela».
Cos’avrà di diverso questo Pride rispetto agli altri?
«Stiamo puntando molto su un concetto più ampio di diritti e di solidarietà, non guardando solo alle nostre rivendicazioni. Noi sentiamo di far parte dell’intera comunità, gli aiuti per i terremotati rientrano in questo concetto».
Il sindaco Merola sarà sul palco. Che significato ha per voi?
«Il fatto che un sindaco torni sul palco per noi è importante. L’amministrazione ci ha aiutato tanto. Un discorso a parte va
fatto per la politica, in senso ampio. Oggi avremo uno striscione che reciterà: «Fate pure con comodo». Perché sui diritti alle persone Lgbt il nostro Paese è un fanalino di coda».
Nei giorni scorsi, al vostro interno ci sono stati dei malumori. Per alcuni il Pride non andava fatto, per altri è invece troppo “sobrio”.
«Ecco, non sarà un Pride sobrio. Semplicemente, noi manifestiamo per la libertà di essere, non diremo a nessuno come comportarsi. Cambieremo solo la “tonalità” dell’evento. Noi avevamo il dovere di fare qualcosa, non si può bloccare tutto per il terremoto, questo significa far morire una regione, non aiutarla».
Con questo Pride si chiude la sua avventura da presidente.
«Sono stati cinque anni meravigliosi, per meriti non solo miei: abbiamo organizzato due Pride, in questo lustro, siamo riusciti a far intitolare un giardino a un attivista Lgbt, Stefano Casagrande, siamo entrati nella consulta per la famiglia. Ci sono stati momenti bui, ma siamo cresciuti».
E dopo, cosa farà?
«Mi riposerò per qualche giorno, e dal 17 al 27 luglio farò il Cammino di Santiago. E poi continuerò comunque il mio lavoro da attivista, non si smette mai di esserlo».
(r.d.r.)


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