«Noi siamo per il pieno riconoscimento dei diritti delle persone, qualunque sia il loro orientamento sessuale e combattendo ogni tipo di discriminazione. Ma sempre nel solco della Costituzione». Il tema, inevitabilmente, è quello delle unioni gay. Ci mette passione Rosy Bindi, ospite alla Festa del Pd della Rivana. Ad ascoltarla ci sono anche attivisti di Arcigay e Arcilesbica. «Rosy, dì qualcosa di sinistra, ti voglio invitare al mio matrimonio», le urla una ragazza. Non è stata una Caracalla 2 quando la presidente del Pd è stata contestata, rea di non aver messo ai voti nell’assemblea del partito un emendamento che spingeva verso i matrimoni gay. «Nel documento approvato – ricorda la Bindi – c’è l’impegno a regolare le unioni civili, anche quelle omosessuali». Brusio dalla “curva” Arcigay. «Guardate che con il massimalismo alla fine non si prende niente – replica l’esponente democratica -. Io vi rispetto profondamente, non chi strumentalizza la vostra posizione ritagliandosi un ruolo politico, anche nel nostro partito». C’è sofferenza personale per la piega che ha preso la vicenda, con una evidente coda di polemiche. «Io ci ho messo la faccia su questa cosa – sottolinea la Bindi – anche allontanandomi dal mondo da cui provenivo, una cosa che ho pagato profondamente e voi lo dovete capire più di altri». L’auspicio è quello che il prossimo Parlamento approvi una legge che sia sulla scia del documento approvato dal Pd. «E pensare – dice Rosy Bindi – che in questa legislatura non si è riusciti nemmeno a dare il via libera ad una legge contro l’omofobia». E la platea applaude. Non solamente di questi temi si è parlato. L’attualità politica è un governo Monti in tensione. «Il presidente del consiglio è utile in questo momento al Paese – aggiunge la Bindi – ma noi quando saremo al governo faremo anche cose di diverso segno». Bindi reclama un cambiamento della legge elettorale «altrimenti non è possibile prima andare a votare». Ma il futuro? «Se ritorna in campo Berlusconi alleanze diventano impossibili. Anche se dovremo approvare anche provvedimenti complessi e ci sarà bisogno di un arco ampio di forze». Fabio Terminali
Bindi. «Sì alle unioni, ma nella Costituzione»
Questo articolo è stato scritto il 23 luglio 2012.
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