Unioni civili, più di 100 coppie in lista d’attesa per l’iscrizione

  

In via Larga anche il fratello di Lerner e la figlia di Vecchioni
Appeso al muro in un angolo dietro a una pianta, discreto, spunta l’atto di matrimonio del Manzoni, incorniciato e datato 6 febbraio 1808. Poi due scrivanie, una finestra e i dipinti d’inizio Settecento di Gaetano Dardanone sulle pareti. Si presenta così la piccola stanza 231, al secondo piano dell’Anagrafe di via Larga, novella «sala» delle coppie di fatto. Qui, ieri mattina, ha debuttato il registro delle Unioni civili del Comune di Milano. Officiante il funzionario Raffaele Reginella, con l’assessore ai Servizi civici Daniela Benelli a supervisionare le prime iscrizioni. In particolare, il certificato «numero uno» fortemente voluto da Paolo Hutter ex consigliere comunale nonché pioniere celebratore dei matrimoni gay di 20 anni fa in piazza della Scala insieme con il compagno, Paolo Oddi. Diciotto le coppie «unite» sul registro ieri, quattro delle quali omosessuali. «Abbiamo ricevuto 128 richieste» commenta il responsabile dell’Ufficio registro unioni civili, ricordando il telefono incandescente durante il primo giorno di prenotazioni: 88 etero e 40 omosessuali. Ma ieri sono arrivate anche coppie non previste in agenda. Come la figlia di Roberto Vecchioni, Francesca, con la compagna Alessandra Brogno e le loro gemelle di quattro mesi, nate con la fecondazione eterologa in terra d’Olanda. O come il fratello di Gad Lerner con la convivente. «Che sorpresa!» dirà infatti anche il giornalista in sala per omaggiare l’amico Hutter. Iscrizione anticipata, grazie al forfait di una coppia attesa per le 10. Dopo la confusione iniziale, tra i flash dei fotografi e la sfilata dei politici dal consigliere di Sel, Luca Gibillini, all’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino fino alla pd Marilisa D’Amico che ha stilato la delibera approvata a luglio dopo 12 ore di consiglio , la situazione è andata via via tranquillizzandosi. Neppure la maxi penna con cui, un po’ provocatoriamente, Hutter ha firmato il certificato d’iscrizione ha ecceduto rispetto all’appello alla morigeratezza lanciato dall’assessore Benelli: «Davamo per scontato un suo gesto simbolico sorride l’assessore ma sono soddisfatta per una giornata gioiosa di coppie con motivazioni diverse, tutte soddisfatte dal provvedimento al di là dell’aspetto amministrativo-burocratico». Intanto, Stefano Boeri rilancia «per ampliare la gamma dei servizi per le coppie» mentre Gibillini loda la «mattinata emozionante». Dall’opposizione invece piovono critiche: «Un pezzo di carta inefficace» secondo il leghista Luca Lepore, una «carnevalata laicista» per Riccardo De Corato. Poi c’è il movimento gay: «Non è una rivoluzione copernicana precisa il presidente del Cig Arcigay, Marco Mori, che si è poi diretto con Hutter in piazza della Scala per affiggere una targa ai lucchetti sotto la statua di Leonardo in memoria dei matrimoni simbolici del 1992 bensì un atto amministrativo efficace, nella città con la più grande comunità lgbt: qui ha aderito una coppia ogni quattro. Ma ora serve una legge nazionale». Giacomo Valtolina


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