Bolzano. Il vescovo ai gay: la Chiesa non vi esclude

  

L’associazione Centaurus ha incontrato monsignor Muser: «Dialogo positivo»
BOLZANO «Ogni persona merita rispetto e, allo stesso tempo, va condannata ogni forma di discriminazione e di violenza», queste le parole del vescovo della Diocesi di Bolzano e Bressanone, Ivo Muser, che ha incontrato ieri due rappresentanti dell’associazione omosessuale Centaurus. L’incontro, avvenuto a porte chiuse, è stato un’occasione di confronto e di dialogo. «Un momento storico spiega Martine De Biasi, di Centaurus che deve essere ricordato. In vent’anni di esistenza, questa è stata la prima opportunità per guardarsi negli occhi e avere un dialogo diretto». Un primo passo in avanti che non deve essere dato per scontato: «Abbiamo posizioni molto diverse chiarisce Andreas Unterkircher, presidente di Centaurus ma questo già lo sapevamo. Non pretendevamo di abbattere in un secondo anni di contrasti, ma oggi possiamo dirci felici di questo incontro. Abbiamo trovato una porta aperta e questo è già un risultato positivo. Manterremo le nostre diverse posizioni, ma sarà garantito il rispetto reciproco». Un compromesso ragionevole che non offende e non discrimina. «La Chiesa sottolinea il vescovo Muser non esclude nessuno. È una questione che vorrei fosse chiara a tutti. Ognuno di noi è invitato a scoprire la volontà del Signore per la propria vita». Una situazione molto delicata, non lo si può nascondere, ma che non esclude il dialogo: «Sono molto contento di questo incontro continua il vescovo e da parte mia le porte del confronto saranno sempre aperte. Ci sono ancora delle questioni che dovremmo approfondire, ma ogni cosa ha il suo tempo. Alla base di tutto, deve però esserci il rispetto». Un’affermazione positiva, quindi, ma che non oscura la posizione decisa che la Chiesa ricopre nei confronti degli omosessuali: «Il rapporto tra uomo e donna continua Muser va tutelato e salvaguardato perché questo fa parte della storia della creazione e del volere di Dio. L’unione deve sempre essere vista in termini di riproduzione. Ogni altro rapporto non può essere condiviso dalla Chiesa. I matrimoni sono consentiti solo tra sessi diversi. Perché le diversità ci sono, ma deve esserci anche il rispetto, non solo nonostante le diversità ma proprio nelle diversità». Nessun riferimento allo scalpore suscitato nel 2009 dal predecessore di Muser, Karl Golser, che si era espresso a favore della regolamentazione giuridica delle coppie di fatto anche se dello stesso sesso. «Io difendo il matrimonio tradizionale conclude il vescovo tra uomo e donna ma sempre nel rispetto degli altri. Nessuno deve sentirsi in dovere di giustificare le proprie scelte. Con i giudizi, poi, bisogna essere sempre molto cauti. A volte bisognerebbe fermarsi a riflettere ». Un incontro positivo che lascia spazio a confronti futuri. I rapporti tra la Chiesa cattolica e il movimento omosessuale non sono mai stati facili, ma sembra esserci un segnale di apertura e disponibilità al dialogo. «Sapevamo che il vescovo non avrebbe potuto spogliarsi della propria veste e del proprio ruolo, conclude Martine De Biasi ma non ci ha sbattuto la porta in faccia. Possiamo dirci soddisfatti di questo primo incontro». Valentina Paulmichl


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