Diritti civili alle coppie di fatto Nella Brianza dei campanili la rivoluzione parte dai municipi

  

I giovani del Pd presenteranno un documento in ogni Comune
PROMOTORI I Giovani Democratici: la segretaria Irene Zappalà con Gianluca Pellizzoni Luca Tomaino e Giulia Mariani
di MONICA GUZZI MONZA PARI DIRITTI nell’accesso alle graduatorie per le case comunali, la possibilità di ricevere i contributi e gli assegni familiari, e poi ancora il diritto ad usufruire delle riduzioni per famiglie sui mezzi pubblici. PARTE dalla Brianza un progetto per riconoscere i diritti civili alle coppie di fatto. A lanciarlo sono i giovani del Pd: nei prossimi giorni presenteranno un ordine del giorno nei 55 Consigli comunali della provincia. Il documento chiede che gli uffici anagrafici dei diversi Comuni rilascino ai componenti delle famiglie anagrafiche che ne facciano richiesta «l’Attestazione di famiglia basata su legami affettivi», e che alle coppie di fatto vengano riconosciuti gli stessi diritti delle coppie «istituzionali» in diversi settori: casa, sanità e servizi sociali, giovani, genitori e anziani, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione, mobilità e servizi cimiteriali. L’ordine del giorno non arriva all’improvviso. Giunge a conclusione di un percorso di formazione avviato da tempo attraverso iniziative che hanno visto coinvolti nomi come Aurelio Mancuso e Barbara Pollastrini, oltre a un confronto con associazioni come Arcigay, Equality e Certi Diritti. «Abbiamo quasi concluso il persorso con tre Comuni – annuncia Irene Zappalà, segretaria provinciale dei Giovani Democratici di Monza e Brianza -. A breve saranno approvati gli ordini del giorno in alcuni Comuni amministrati da noi, ma puntiamo a far girare il documento anche dove non governiamo. Condividiamo questa tematica con i ragazzi di Sel, ma cerchiamo collaborazioni anche coi giovani eletti in altre liste civiche». Un tema scottante, che taglia i partiti. «A Monza abbiamo avuto l’appoggio del segretario e del vicesegretario provinciale – conclude Irene Zappalà -. È un tema spinoso ma che deve essere posto sul piatto da un partito che ha l’ambizione di essere il partito riformista italiano». Ma il progetto non si ferma alla Brianza: «Il nostro obiettivo è sicuramente quello di esportarlo anche nelle altre federazioni provinciali».


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