“Voglio salutare l’inaugurazione di questo centro antidiscriminazione, nato grazie alla collaborazione fra il Comune e l’Arcigay, con le parole di Bertolt Brecht: ‘Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare'”.
“Anche in tempi così difficili, non bisogna perdere la passione di prendersi cura dei diritti fondamentali delle persone. Bisogna farlo appunto con passione e determinazione, senza preoccuparsi dei contraccolpi elettorali immediati. Nei periodi di crisi, si scatena nelle comunità e nelle persone la ricerca dei capri espiatori. Questa ricerca si concentra sui ‘più, più’ diversi. Con tenacia dobbiamo cercare di creare gli antidoti a questa deriva. Noi siamo molto orgogliosi della battaglia che abbiamo vinto per umanizzare un po’ il nostro carcere.
Nell’inevitabile uso della forza per contenere chi commette dei reati, lo Stato inevitabilmente assomiglia un po’ all’avversario che combatte. Ma deve cercare di assomigliargli il meno possibile, e dunque deve essere severo ma non feroce. Siamo molto orgogliosi della nascita della Moschea, che assicurerà anche alle persone musulmane di poter pregare il loro Dio come è possibile in Italia per tutte le persone di qualsiasi credo religioso. Io oggi sono felice e orgoglioso di essere qui, insieme a parte della comunità omosessuale della nostra città ad inaugurare questo centro. Il vostro Sindaco è felice e orgoglioso di essere qui con voi”.