Bersani corre e supera il 50% ma l’affluenza va sotto i 30mila

  

Il leader Pd al ballottaggio con quasi 20 punti di distacco. Renzi la spunta in una manciata di seggi Appello ai votanti: tornate alle urne il 2 dicembre. I vendoliani: se ci andremo sarà per il segretario
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«Bersani, Vendola, Renzi, Vendola, Bersani, Renzi, Vendola, Puppato…». Pochi minuti dopo le 20, sul tavolone del seggio speciale n. 1, in piazza Castello, gli scrutatori iniziano ad incrociare schede votate e candidati. Niente code all’ora di chiusura, il flusso di iscritti e votanti in centro storico si è concentrato nella tarda mattinata e nel pomeriggio. Così più o meno è andata in molti seggi di Ferrara e provincia. Le preferenze hanno premiato con un margine consistente Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del Pd, che qui ha ‘scollinato’, sfiorando il 52% dei consensi mentre il sindaco di Firenze si è arenato al 33, Vendola ha raccolto quasi il 12, briciole per Puppato (2%) e Tabacci. Sorpresa per il dato dell’affluenza: la provincia è rimasta sotto quota 30mila: 5mila schede sotto il dato del 2009 (alle primarie Pd votarono oltre 34mila cittadini) e del 2007 (primarie Pd, con Veltroni in campo e 35mila alle urne), valori comunque lontani dai 46.900 votanti del 2005 con Prodi in campo e primarie condivise da una grande coalizione. Il successo di Bersani, atteso a Ferrara e provincia, dove il segretario Pd gode dell’appoggio dei vertici locali del partito, è stato propiziato da alcuni risultati importanti (Ponte, Barco, via Bologna). In centro è stata invece battaglia fino all’ultima scheda. Sotto i gazebo del seggio speciale n.1, sezione ‘anomala’ aperta ai fuori sede (studenti, lavoratori, iscritti al congresso nazionale Arcigay, che ha portato una trentina di elettori) e agli stranieri, è stato un testa a testa fra Bersani e Renzi con Vendola a poche lunghezze. In provincia Bersani si è imposto un po’ ovunque finendo sotto in alcuni seggi del basso ferrarese (Lido Estensi), nel capoluogo (Chiesuol del Fosso), a Vigarano e nel centese (Alberone, Corporeno). Confronto serrato a Volania, Renazzo, Reno, Runco e Quartiere. Massimo Maisto commenta i 29mila al voto ricordando che «nel 2009 era in lizza il ferrarese Franceschini. Per il resto si può dire che Bersani qui ha vinto al primo turno ed è la dimostrazione che dove è stato fatto il rinnovamento il messaggio di Renzi non è passato». Tra i renziani la delusione è evidente. Simone Merli, il coordinatore del comitato locale, registra un «distacco importante, che in città si assottiglia nelle zone Est e centro storico mentre a nord, nord-ovest e in via Bologna la forbice si allarga». Per entrambi l’appello finale a chi ha scelto gli altri tre candidati: tornare alle urne numerosi il 2 dicembre. Da Antonio Langella (Sel-Vendola) la prima doccia fredda per Renzi: «Ci aspettavamo di più in provincia, ma ormai stiamo diventando un partito a livello nazionale. Per chi voteremo il 2 dicembre? Se voteremo sarà per Bersani». Paolo Calvano esalta «il grande esempio di democrazia, merito di tutti coloro che si sono prodigati, a partire dai comitati. Organizzazione perfetta. Sui dati penso che Bersani abbia ottenuto un risultato egregio, uno dei migliori della regione». (gi.ca.)


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