Il corso di 10 ore organizzato dal Comune per 37 agenti della Polizia municipale
UN CORSO per vigili urbani, «al fine di superare eventuali stati di imbarazzo o dilemmi operativi», quando si tratta con persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali). La circolare è arrivata nei giorni scorsi ai dipendenti in divisa di Palazzo d’Accursio, che per la prima volta saranno istruiti, da una collega lesbica dichiarata, su quale approccio avere con persone e colleghi non eterosessuali. È la prima volta che accade a Bologna, città natale di Marcella Di Folco e sede dell’Arcigay nazionale. Diciassette ispettori e venti agenti saranno impegnati, in totale per 10 ore, in questa formazione. Nella nota si legge: «Nello svolgimento delle attività istituzionali, gli operatori di polizia possono essere chiamati a intervenire in contesti che coinvolgono persone Lgbt. Il corso in oggetto, attraverso l’analisi di casi concreti, si propone di definire e condividere, nell’ambito della legislazione vigente, modalità di intervento professionali che permettano di interagire positivamente con l’utenza Lgbt». Ad esempio, per scendere nel concreto, come comportarsi nel caso di custodia o di perquisizione di una persona transessuale o bisessuale. A guidare questo corso sarà proprio l’agente Simonetta Moro, presidente dell’associazione Polis aperta, che si occupa delle tematiche Lgbt all’interno delle forze dell’ordine. «È un corso voluto dal comando, come quello sulla violenza sulle donne spiega . Tra gli agenti della polizia municipale questo tema è abbastanza sconosciuto». Saverio Migliari
Bologna. I vigili a lezione di bon ton omosessuale
Questo articolo è stato scritto il 15 novembre 2012.
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