LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA. Il segretario nazionale Luca Trentini spiega perchè il programma del candidato Sel è il più avanzato sul tema della laicità
Martedì alle 20,45 al Caffè Letterario di via Beccaria un incontro per fare il punto sulla situazione italiana
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Il bresciano Luca Trentini Il programma di Nichi Vendola incassa a Brescia l’approvazione di chi, da anni, si batte per il riconoscimento dei diritti civili e di cittadinanza a tutti, dagli immigrati agli omosessuali. Lo ha confermato ieri Luca Trentini, segretario nazionale di Arcigay, che sarà ospite martedì sera di un’iniziativa organizzata dal Comitato bresciano per Nichi, dal titolo «Diritti civili e laicità in Italia a che punto siamo», assieme ad Anna Facchinetti della Cellula Coscioni. «In questo programma ritroviamo la piattaforma che da oltre 10 anni il movimento Lgbt sta portando avanti per una riforma della nostra società, così indietro rispetto al resto dell’Europa e del mondo in materia di diritti», osserva Trentini. Tra i punti che apprezza di più del programma quelli legati ai riconoscimenti per le persone omosessuali o transessuali: in primis la richiesta di estendere ai reati di omofobia e transfobia la legge Mancino, lo strumento giuridico che sanziona i crimini d’odio. «MA IL PUNTO qualificante del programma di Vendola è l’estensione del matrimonio civile, e sottolineo civile, a tutte le coppie omosessuali, una proposta che supera in meglio quelle di Bersani o di Renzi che non partono dal principio di uguaglianza. Se lo stato si ricorda che siamo tutti uguali quando decide di tassarci perchè non lo fa anche quando si tratta di diritti?», continua il presidente di Arcigay. Va di pari passo il pieno riconoscimento delle coppie di fatto: «Sono una realtà sociale importante e consolidata: per questo bisogna introdurre garanzie e diritti per equipararle ai coniugi in materia di successioni, di diritto al lavoro, di disciplina fiscale e previdenza», si legge ancora nel testo del programma elettorale. Trentini insiste su un tasto tutt’altro che scontato: «Qualcuno sostiene che questi temi non sono una priorità in un periodo di crisi come questo, invece lo sono ancor di più, proprio perchè fanno parte integrante di un sistema e solo se vengono riconosciuti tali diritti si può creare benessere sociale». Il programma di Vendola pone l’attenzione anche ad altre questioni, come l’abolizione delle leggi Bossi-Fini sull’immigrazione e Fini-Giovanardi sulle droghe, che contribuiscono notevolmente al sovraffollamento delle carceri, per migliorare le quali sarebbero da prevedere misure alternative e rieducazione. Oltre alla libertà di scelta in merito alla fine della proprio vita, nonché il cambiamento della legislazione in materia di fecondazione assistita. Per discutere di tutto questo il comitato bresciano dà appuntamento martedì alle 20.45 al Caffè Letterario di vicolo Beccaria 10.
Irene Panighetti