E’ inacettabile il divieto a manifestare di fronte alla curia notificato quest’oggi ad Arcigay Trieste dal Questore. Il circolo triestino avrebbe voluto esprimere domani tutto il suo sdegno per le parole omofobe del pontefice contenute nell’anticipazione del messaggio per il 1° gennaio diffuse alcuni giorni fa.
La decisione di vietare una manifestazione pubblica di cittadini gay, lesbiche, bisessuali e trans è gravissima perchè oltre a riesumare modi propri di regimi oscurantisti, allontana il nostro paese da democrazia, libertà e laicità, principi cardine contenuti nella Costituzione in cui tutti ci riconosciamo.
E’ un divieto che offende perchè mette a tacere le vittime delle dichiarazioni omofobe del papa. Sono poi false e pretestuose le ragioni di ordine pubblico adotte dal questore per vietare la protesta civile: Arcigay Trieste ha già manifestato altre volte di fronte allo stesso palazzo vescovile e avrebbe anche questa volta manifestato pacificamente, come è nei valori in cui si riconosce una associazione che conduce una battaglia di libertà per tutti.
Proprio per questo chiediamo un intervento immediato del Ministro Anna Maria Cancellieri, perchè ripristini a Trieste le condizioni di regolare svoglimeno della democrazia, che comprendono la libertà di manifestare il proprio pensiero anche se non in linea con i diktat di Oltretevere.
Domani si terrà a Trieste una conferenza stampa alle 14.30 presso il teatro Verdi, in cui il presidente Davide Zotti e Arcigay Trieste spiegheranno le ragioni della protesta.
Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay.