Bologna, 10 dicembre 2012
Oggetto: Civetta de “Il Gazzettino”
Gentile Direttore,
non è possibile vedere ancora titoli come quello apparso sulla civetta del Gazzettino, edizione di Treviso, di domenica 9 dicembre.
“Abusi gay sul bambino: imprenditore 40enne indagato” è quanto di peggio si possa scrivere a proposito di una vicenda che coinvolge un presunto abuso sessuale ai danni di un minore.
Parlare di “abuso gay” è fare dell’informazione volutamente e colpevolmente scorretta, che solletica la morbosità e strizza l’occhio al machismo e all’omofobia che ancora imperano quasi incontrastati sia nella nostra società, che, e mi duole affermarlo, all’interno del mondo del giornalismo.
So che sarebbe un’offesa all’intelligenza sua e dei suoi lettori spiegare ancora una volta la differenza abissale che corre fra orientamento sessuale e comportamenti pedofili, né credo sia importante sottolineare che essere gay è perfettamente legale, mentre la pedofilia viene sanzionata giustamente con pene molto pesanti.
Però evidentemente c’è ancora qualcosa che non funziona visto che, come se fossimo nel bel mezzo degli anni ’50, ancora siamo costretti a leggere titoli di quel genere, generati forse dalla fretta, dall’ignoranza o dalla superficialità, che offendono pesantemente i sentimenti e la dignità delle persone omosessuali e allo stesso tempo incoraggiano tutti coloro che ancora si divertono a colpire gay e lesbiche, e che da questi titoli traggono una sorta di legittimazione.
Cordiali saluti,
Flavio Romani
Presidente Arcigay