Bologna. Il telefono contro l’omofobia Arcigay: 4 chiamate a sera

  

UN’INIZIATIVA volta a difendere le persone attaccate per i loro orientamenti sessuali, visto che ancora oggi l’omosessualità è vista da alcuni come una malattia. Prende il via la campagna ‘Io non ci sto’ promossa dal circolo Arcigay Il Cassero, per far conoscere il servizio del telefono amico rivolto a gay e lesbiche. Il primo testimonial è lo stilista Navarra. Il servizio è già attivo dal 1992: prima era rivolto quasi esclusivamente a prenotazioni anonime per il test Hiv, adesso è un importante aiuto che offre ascolto e solidarietà a chi è vittima di violenze o emarginazione a causa del proprio orientamento.
Il servizio, in media, riceve quattro telefonate a sera, a volte di persone che hanno semplicemente bisogno di essere ascoltate. «L’omofobia è qualcosa di molto sottile – spiega il responsabile del servizio, Maurizio Betti -. Anche se crediamo di vivere in una società evoluta ogni giorno si verificano episodi di violenza e razzismo».


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