Udine. Musica, teatro, yoga e canto popolare per resistere meglio

  

Il circolo Arci Mis(s)Kappa vive di tessere associative, dell’attività del suo bar, ma soprattutto grazie alle iniziative che propone. «Non facciamo pagare un biglietto d’ingresso agli spettacoli – dice la responsabile delle comunicazioni del circolo, Antonella Fiore – ma accettiamo offerte spontanee da un pubblico che riflette in modo autonomo sul significato della cultura e sul suo sostentamento». Dopo aver organizzato la consueta tombola della Befana, con in palio i prodotti dell’equo e del solidale, il circolo riprende ora le attività. Giovedì, alle 21, torna la rassegna musicale “Giovedì all’improvviso”: ospiti in via Bertaldia saranno Paolo Pascolo al flauto, Giovanni Maier al violoncello e Mimmo Cogliandro al clarinetto basso. Venerdì, sempre alle 21, Alberto Ierardi e Giorgio Vierda, due giovani attori, metteranno in scena “Libera uscita”, uno spettacolo che tratta delle morti bianche. Sabato infine si esibirà in concerto Dora Bleu. (a.d.)
C’erano una volta i circoli Arci, luoghi di cultura e aggregazione. Non è l’inizio di una favola, anche se la realtà di questi punti di incontro si basa spesso sul sogno (complicato da realizzare, proprio come il dar vita a una fiaba) di fare della cultura e dell’associazionismo ricreativo una ragione di vita. Per fortuna di tali circoli ce ne sono ancora, anche se in città sono ormai pochi a sopravvivere, dovendo dribblare le difficoltà economiche ormai diffuse come un virus nel panorama culturale. Uno di questi luoghi, nato dalle ceneri del No Fun di viale Palmanova e del Pabitele, è il circolo Arci Mis(s)Kappa di via Bertaldia a Udine, fondato nell’estate del 2007. Musica, teatro, fotografia, yoga, integrazione e soprattutto aggregazione sono i temi che uniscono i soci di questa realtà che nell’ultimo anno, come per effetto di un incantesimo, si sono moltiplicati fino a sfiorare quota 600. «Nei primi anni ci siamo aggirati sempre intorno alle 140 tessere, ma nel 2012 i soci sono diventati più di 500, come se d’improvviso le persone avessero sentito l’esigenza di tornare a godere di un modo libero e indipendente di fare cultura». Sorpresa ma profondamente convinta del suo operato, Antonella Fiore, presidentessa del comitato territoriale Arci nonché componente del direttivo del Mis(s)Kappa, descrive così le attività: «Il lunedì sera diamo ospitalità ad Arcigay e Arcilesbica, con i quali abbiamo creato una relazione stretta e da cui è nato lo spettacolo “I will survive” che il 27 gennaio sbarcherà a Torino, mentre dal martedì al giovedì si tengono i corsi. Uno dei punti di forza è che apriamo alle 17, dando così più opportunità ai soci». Ci sono allora un workshop fotografico tenuto da Cecilia Ibañez (la fotografa dei Tre allegri ragazzi morti), il corso di teatro a cura di Nicoletta Oscuro e Serena Di Blasio, lo yoga (anche il giovedì mattina alle 7), le serate musicali e teatrali e da febbraio 2012 anche il Coro popolare della Resistenza, una delle ultime iniziative nate in casa Mis(s)Kappa. «Fu Ornella Luppi ad avere l’idea di farlo nascere – racconta Antonella – perché ogni anno il 25 aprile la cerimonia per la Liberazione si svolgeva sempre nel silenzio. Lei chiese all’Arci e all’Anpi un aiuto per trovare le persone da coinvolgere e alla prima riunione eravamo già più di 50». Da quando è nato, il Coro popolare (che si riunisce ogni settimana in via Bertaldia) non ha mai smesso di prepararsi e soprattutto di essere chiamato in giro per il Friuli a dar voce ai valori della Resistenza, mai abbandonati, ma dichiarati come se avessero trovato il canale giusto attraverso il quale essere proposti. «La forza del coro – aggiunge Antonella – sta nel fatto che è un’iniziativa costruita insieme, ma non sarebbe stata possibile senza due grandi maestre come Claudia Grimaz e Nicoletta Oscuro. E ora cresce con sentimenti condivisi da tutti». Anna Dazzan


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