Bologna. Quei baci omosessuali ai quattro angoli della città

  

PIAZZA Maggiore, un supermercato, le Poste e il Cup. Sono i quattro luoghi scelti simbolicamente da Arcigay, nel giorno di San Valentino, per il suo “Kiss in”. Un bacio gay di oltre quaranta coppie, che in questo modo hanno affermato «che è il nostro turno per i diritti, per il riconoscimento sociale e giuridico delle nostre coppie, per l’affermazione delle nostre famiglie e delle nostre quotidianità, per la reale parità di tutta la comunità Lgbt». Una iniziativa pubblica che arriva dopo le polemiche tra Sel e Pd sui matrimoni gay, con il Partito Democratico fermo al modello tedesco di unioni civili, un passo indietro rispetto alle nozze vere e proprie. Il leader di Arcigay Vinzenzo Branà chiede ora ai candidati Pd in Emilia Romagna, a cominciare dai capilista Dario Franceschini e Josefa Idem, di impegnarsi per i diritti della comunità Lgbt: «Se siamo tutti d’accordo siamo maggioranza. So che Sergio Lo Giudice è con noi, ma mi preoccupa il silenzio degli altri candidati. Non è il momento delle ambiguità su questi temi. Il nostro flash mob di oggi ha voluto invadere i luoghi della comunità, per rivendicare i nostri diritti».
Il primo confronto tra Pd e comunità Lgbt sarà domani, nell’ambito dei forum organizzati da via Rivani sul tema dei diritti: una sorta di maratona soprannominata D (Diritti)— Days. L’incontro con Arcigay e associazione Arcobaleno si terrà con Lo Giudice e Gabriella Montera, al centro sociale Croce del Biacco dalle 14,30 alle 18.


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