IL CASO NUORO, LA SCUOLA SI RIBELLA: CATENA UMANA CONTRO L’OMOFOBIA. PROTESTE DA TUTT’ITALIA
NUORO ALCUNI studenti del liceo classico Asproni di Nuoro si sono trovati, con tanto di nome e cognome, additati gay in un elenco di proscrizione sulla pagina Facebook della scuola. La protesta è scattata immediatamente da parte degli stessi ragazzi, dei professori e del preside. Così ieri nella capitale della Barbagia si è svolta una manifestazione contro l’omofobia e il bullismo. Un’assemblea a cui hanno partecipato tutti con una catena umana che ha avvolto il liceo nuorese. Mentre da tutta Italia si sono levate proteste contro le scritte omofobe e sono giunti messaggi di solidarietà per la pronta reazione civile dimostrata dalla comunità nuorese. Intanto la Polizia Postale ha avviato le indagini per individuare i responsabili di quanto accaduto. Sul social network, nato per consentire agli alunni del liceo di scambiarsi pareri e informazioni sull’attività didattica, anonimi hanno postato pesanti giudizi e critiche sui comportamenti di alcuni studenti, qualcuno additato «gay», altri offesi con frasi piene di insulti. Il sito Facebook è stato imbrattato con scritte che per alcuni hanno riguardato presunte inclinazioni sessuali, ma le parole oscene e offensive hanno fatto scattare l’indignazione degli stessi liceali. Così la pagina in poche ore è sparita dalla rete ma la protesta non si è fermata ed è diventata corale: studenti, docenti e lo stesso dirigente scolastico hanno parlato di «affronto» e della «necessità di reagire». COSÌ IERI la scuola di via Dante si è ribellata. Tutti in piazza, quindi, indossando una maglietta bianca con lo slogan «Spotted? Ma spo». Spotted era, infatti, la denominazione del sito che già dall’altro giorno è stato oscurato. Agli studenti, alla scuola e alla dirigenza sono giunti attestati dalla Rete e dall’Unione studenti, da Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia, e da Flavio Romani, presidente di Arcigay che ha stigmatizzato la «vigliaccata omofoba» di pubblicare i nomi di studenti gay che ha trovato però nella «corale reazione di condanna degli studenti e dell’istituto la risposta migliore». Mentre il presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha parlato, fra l’altro, delle necessità di «sensibilizzare i giovani a un uso responsabile dei social network».
«Sei gay». Lista di liceali su Facebook, è bufera
Questo articolo è stato scritto il 21 marzo 2013.
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