PORDENONE – A Pordenone naufraga il progetto sulle scuole targato Arcigay e ideato dalla Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste, che ha coinvolto 1300 studenti in regione, ma solo una ventina in questo territorio. Il progetto realizzato in un’unica classe non si è potuto ripetere l’anno successivo a causa della rivolta dei genitori. «Siamo arretrati – ha dichiarato il presidente dell’Arcigay, Giacomo Deperu – chiediamo al futuro presidente della Regione che sostenga progetti come questi, perché l’omofobia è una violenza sui minori, poiché tanti sono gli adolescenti omosessuali o lesbiche che soffrono e ancora oggi vengono sbattuti fuori casa, insultati o picchiati».
La svolta per l’accettazione dei diritti dovrà passare attraverso una sfida culturale auspicata dalla candidata Debora Serracchiani invitata dall’Arcigay, ieri sera in Biblioteca per un confronto. «Preferisco rinunciare a 25mila euro non rendicontabili del fondo di riserva del presidente della Regione – ha affermato la candidata – per l’istituzione della giornata contro l’omofobia il 17 maggio». Deperu ha chiesto che le istituzioni come si occupano della giornata della Memoria possano farlo anche contro l’omofobia. La stessa Serracchiani ha dato il parere favorevole all’istituzione di un tavolo permanente antiomofobia nei comuni più grandi tra istituzioni e associazioni che si battono per i diritti di gay, lesbiche, transessuali. Debora Serracchiani, favorevole ai matrimoni gay, ha affermato che la Regione che ha bloccato il contributo per l’acquisto della prima casa ad una coppia omosessuale di Pordenone, ricorsa al Tar, dovrebbe agire in autotutela e applicare la norma vigente, revocando un provvedimento illegittimo e ingiusto.
Sara Carnelos
Giornata contro l’omofobia la promessa di Debora Serracchiani
Questo articolo è stato scritto il 16 aprile 2013.
Alcuni contenuti potrebbero non essere più validi o disponibili
Alcuni contenuti potrebbero non essere più validi o disponibili