di GIULIANO FOSCHINI
DICE l’onorevole di Sel, Nicola Fratoianni: «Che vergogna ». Gli fa eco il parlamentare del Pd, Antonio Decaro: «Non è un atto politico. E’ un atto di civiltà. Chi non può condividere un percorso del genere?». Conclude il candidato sindaco del centrodestra, Giovanni Alfarano, che oggi insieme con tutti gli altri competitor firmerà un documento per cercare di chiudere una vicenda abbastanza imbarazzante.
Il tema è il Gay Pride. Il luogo, Barletta. L’oggetto del contendere il patrocinio (gratuito) che l’Arcigay ha chiesto e il commissario prefettizio, Anna Maria Manzone ha invece negato. «E’ un atto politico, non spetta a me» ha risposto il commissario in burocratese, sollevando un caso politico che ora rischia anche di finire in Parlamento visto che deputati e senatori sono pronti a depositare interrogazioni parlamentari. «Il commissario — spiegano gli organizzatori — ha detto che per correttezza istituzionale voleva rimandare tutto al prossimo sindaco: peccato che la manifestazione si tenga in contemporanea con il possibile ballottaggio.
Il patrocinio non lo avremmo mai avuto. E poi mai avremmo pensato che ancora qualcuno pensi che una manifestazione come la nostra, in difesa di diritti, potesse urtare le sensibilità di qualcuno. Per fortuna il commissario non aveva ragione». Perché? «Dopo il no — argomenta Michele Pio Antolini, presidente dell’Arcigay Bat che ha promosso l’iniziativa — abbiamo deciso di contattare
tutti candidati sindaco di Barletta per chiedere loro cosa ne pensassero della manifestazione. Nessuno si è detto contrario al patrocinio e così tra oggi e domani presenteremo un nuovo documento, per spiegare l’iniziativa del Barlettapride con la firma di tutti i candidati sindaci e quindi di tutte i partiti politici che si dicono d’accordo alla manifestazione. Anche perché, cosa c’è di
male in questa manifestazione? Mai come ora, dobbiamo fare di tutto perché la manifestazione si svolga e si svolga nel migliore dei modi: è un nostro diritto e ora anche un nostro dovere».
Il Barlettapride si dovrà tenere dall’8 al 15 giugno. Non sarà dedicato solo ai problemi dell’omosessualità ma in calendario ci sono convegni, conferenze e anche feste sui temi delle minoranze.
«La Puglia — continuano gli organizzatori — ha un’immagine meravigliosa che è anche sostanza: ci sentiamo un posto moderno in tema di diritti e civili. I comuni si dotano di registri per le coppie di fatto, non esiste la diversità. Per questo non possiamo accettare una scelta miope e burocrate come quella che sta facendo il comune di Barletta».
No al patrocinio per il Gay pride Barletta, commissario contestato
Questo articolo è stato scritto il 23 aprile 2013.
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