TRENTO «Sono emarginati perché vengono considerati diversi. È questo il pensiero della società ugandese nei confronti degli omosessuali». Parole dure, pronunciate con rispetto e allo stesso tempo con chiarezza dal ministro ugandese James Baba. Che ieri a Trento ha incontrato la delegazione delle associazioni omosessuali. Un confronto cordiale ma che ha lasciato l’amaro in bocca ai delegati del movimento di liberazione omosessuale (Lgbt), dell’Arcigay e dell’Arcilesbiche. La delegazione ha spiegato «d’ apprezzare che il ministro ugandese abbia accettato di confrontarsi» sottolineando però che «l’incontro è avvenuto a seguito della pressione politica esercitata sulla Provincia affinché non incontrasse James Baba senza che venisse posto il tema dei diritti umani». «In Uganda l’omosessualità è punita con 14 anni di carcere ha proseguito Giorgio dell’Amico, responsabile nazionale Arcigay . Attualmente il parlamento sta valutando l’opportunità di inasprire le pene innalzandole fino alla pena capitale e introducendo per i cittadini l’obbligo di delazione degli omosessuali». Baba ha sul punto rasserenato, almeno parzialmente, la delegazione spiegando che «la proposta di legge non è venuta dal governo, ma da un singolo parlamentare. Sono due anni che questa legge non viene calendarizzata, perché il governo ritiene che al momento le pene esistenti nei confronti dell’omosessualità siano sufficienti. L’unico punto che, in realtà, vede il governo concorde con la legge è quello che propone il divieto di promozione dell’omosessualità». Questo il passaggio dell’incontro che ha sollevato maggiore discussione. La delegazione ha chiesto a Baba se quanto dalla stessa svolto, compreso l’incontro in corso, potesse essere considerato attività promozionale. La risposta è stata chiara: «Se fossimo in Uganda sarebbe già arrivata la polizia, e tutti i presenti schedati». A conclusione dell’incontro i delegati hanno dichiarato «molta preoccupazione per la posizione sociale di gay e lesbiche ugandesi: considerare l’omosessualità un reato è un’evidente violazione dei diritti umani fondamentali». Valentina Remonato RIPRODUZIONE RISERVATA
Omosessuali in Uganda Le associazioni al ministro «Violati i diritti fondamentali Siamo preoccupati»
Questo articolo è stato scritto il 16 aprile 2013.
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