Porpora Marcasciano a Ragusa

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Pride Out Vol. 3 – 24 Maggio ore 19:00
Terzo appuntamento con un’ospite d’onore davvero speciale: Porpora Marcasciano, storica attivista che ha dedicato più di cinquant’anni della sua vita alla lotta per i diritti LGBTQ+. Il terzo pride out sarà quindi una bellissima occasione per ascoltare la sua storia, per imparare da lei e per ricevere ispirazione da una persona così coraggiosa e determinata. Un modo potente per celebrare la storia dell’attivismo LGBTQ+ ️‍

Dopo questo momento importante di riflessione e condivisione, potremo festeggiare insieme con il dj set di @terramatta.vinyl

Venerdì 24 Maggio ore 19:00 @bamragusa

Porpora Marcasciano, storica attivista della comunità LGBTQ+, già presidente del MIT (Movimento Identità Trans), ha scritto libri, organizzato eventi culturali e manifestazioni politiche, partecipato a film ed è da sempre protagonista indomita di tantissime pagine della storia queer italiana. «Bisogna partire dicendo che l’esperienza trans è sempre stata cancellata, siamo sempre state messe fuori dalla Storia. E, da quando abbiamo cominciato ad essere visibili, su di noi si è accanita tutta la rabbia, che c’era anche prima ma che poi ha preso la forma della repressione, del manicomio e del carcere».

Essere una persona transgender ha sempre significato vivere il paradosso del margine: «Anche la visibilità è sempre stata quella di persone non conformi e quindi mostruose. Eravamo sì ricercate, quasi preziose, oggetto di desiderio, ma allo stesso tempo anche oggetto di un disprezzo sociale, culturale e morale di fondo. Ecco, quel disprezzo, a mio avviso, non è mai finito».

Uno dei suoi libri si intitola Tra le rose e le viole (edizioni Alegre, 2020),  come una filastrocca di quando Porpora andava all’asilo. “Le suore la insegnavano alle bambine che la cantavano facendo il girotondo. Mi piaceva molto. Essendo un maschietto non potevo entrare nel girotondo delle bambine e quando ci riuscivo ero davvero felice. L’incanto veniva rotto dal rimprovero delle suore e dalle urla di scherno degli altri bimbi. Quando tornavo a casa nella mia cameretta giravo in tondo, sognavo e cantavo: Tra le rose e le viole… Ho scelto il motivetto della mia infanzia per farlo diventare il filo conduttore di questo lavoro di ricerca che ricostruisce, attraverso il racconto e le testimonianze dirette, l’esperienza transessuale in Italia, dalla fine degli anni Cinquanta in cui è cominciata a essere visibile, fino a oggi”.

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